giovedì 28 Marzo 2024

[LuccaGames2010] Resoconto conclusivo – parte 1

Sono passate due settimane ma sembra ancora ieri che stavamo tutti li, nel padiglione Carducci, mentre una spaventosa tempesta si abbatteva sulle tensostrutture con un’inquietante effetto acustico. Tutto questo comunque ci faceva sentire ancora più “vicini” agli operatori e ai 135000 visitatori che popolavano questa edizione di Lucca Comics And Games

Ogni anno ripetiamo che Lucca Games rappresenta uno specchio di quello che offre e offrirà il mercato nei mesi a venire, il che spesso si traduce in lanci di nuovi prodotti o anteprime delle prossime iniziative editoriali. Anche in quest’ottica, in un rapporto di partnership tra operatori e organizzatori del festival, viene proposto un programma di attività che sappia arricchire (anche culturalmente) il visitatore coinvolgendolo su quello che hanno da proporre i settori del gioco, del videogioco e dell’universo fantastico.
Se negli anni passati queste opportunità venivano afferrate principalmente dagli operatori del settore ludico, constatiamo che questa  edizione ha sancito la partecipazione di tutte le "anime" di Lucca Games dando vita a un percorso che, se da un lato possiamo definire dispersivo, dall'altro ha finalmente raggiunto la sua completezza a 360 gradi.
Ecco quindi che i principali editori degli universi fantasy così come i grandi publisher dei videogame, trovano in Lucca un ottimo momento di incontro con il pubblico. e si fanno coinvolgere nel percorso culturale. La sala incontri Giovanni Ingellis è letteralmente esplosa per Licia Troisi o per i 25 anni di Super Mario, le code più lunghe sono state quelle per le signing session di Terry Brooks e tra le tante la mostra decisamente più impressionante è stata quella di Assassin's Creed Brotherhood presso il Lucca Center Of Contemporary Art.
Anche gli ospiti d’onore hanno spaziato parecchio fra i generi: quest’anno il ruolo di writer guest of honor è stato preso nientepopòdimenoche da Terry Brooks (appunto), stella internazionale del Fantasy moderno la cui opera principale (la saga Shannara) ha conquistato il cuore di una ben nutrita orda di fan italiani, ma che raramente ha toccato i tavoli da gioco se non per sporadiche conversioni di D&D.
James Gurney si è dimostrato un simpaticissimo artist guest of honor degno della sua fama internazionale: la mostra allestita presso il Palazzo Ducale dedicata alla sua Dinotopia ha rapito il cuore di grandi e piccini, anche di quelli che non lo conoscevano o di quelli che ricordavano l’omonimo telefilm trasmesso in Italia del 2004 o i videogiochi per console Nintendo.
Steve Perrin è stato nominato Games Designer Guest of Honor dell’edizione 2010, ovviamente il suo nome è legato alla nuova edizione di RuneQuest targata Asterion Press e a tutto l’universo dei giochi di ruolo. Una scelta che un po’ ci ha stupito: i nuovi titoli gdr non sono mancati in questa edizione, specialmente quelli editi dal movimento indie, ma non è un segreto che nel mercato del gioco specializzato questa sia la categoria meno fortunata del 2010 (e parliamo a livello globale).
Steve Perrin a Lucca Games 2010
Quello che ne esce è una Lucca i cui contenuti hanno fatto la gioia di tutti i visitatori. Lo sforzo dell’organizzazione è stato enorme nel cercare di contestualizzare la presenza di tutti sotto lo stesso padiglione, un esempio per tutti l’area Luk for Fantasy in cui si è cercato di riunire sotto l’effige del movimento fantastico i diversi rappresentanti, dagli editori di giochi  ai concept artist di produzioni cinematografiche.  Ma nonostante questo le distinzioni tra le entità erano fin troppo nette, giustamente la distribuzione degli spazi ne ha tenuto conto andando a delineare specifiche aree tematiche (o merceologiche?). In questa macedonia di passioni fantastiche, osservando l’andamento e parlando con il pubblico siamo giunti a una conclusione:  l’appassionato visitatore di Lucca Games è decisamente consapevole di quello che vuole. Videogamer accalcati alle postazioni di StarCraft, cartaioli forsennati entusiasti del sistema di condivisione allestito da Wizards, aspiranti game designer alle prese con seminari e workshop, artisti in erba sognanti davanti all’area live performance… tutti pienamente soddisfatti dei risultati ottenuti, ma tutti scarsamente contaminati.  La transmedialità spinta da Lucca Games 2010 da chi è stata realmente colta? Sicuramente dalle famiglie, dal pubblico casual, dal popolo dei comics e in generale da chi ha voluto semplicemente lasciarsi trasportare dal festival (o dalla folla? ce n’era veramente tanta…), senza nessun programma per la testa. Ma nonostante questo  ancora di più ci sentiamo di consigliare all’organizzazione di applicare delle ulteriori separazioni logistiche. Non parliamo solo di gioco e videogioco: Terry Brooks e Licia Troisi ci hanno dimostrato che non c’è bisogno di essere (video o non) giocatori per amare il Fantasy.
La creazione di un filo conduttore, di un contesto condiviso, è un’impresa che si può realizzare solo con la collaborazione  degli operatori; ma per farlo c’è bisogno di una reale volontà, di una reciproca accettazione per poter condividere la stessa casa per 4 giorni all’anno.  Il mercato del gioco specializzato è cosi distante per pubblico e dimensioni dal mondo dei videogiochi?  potrebbe anche darsi, ma se gli operatori non vogliono cogliere questa occasione per proporre iniziative condivise, tanto vale dividersi in più padiglioni, magari ci guadagniamo tutti in spazio calpestabile.
Fila per provare la nuova periferica Sony
Ok, la stiamo facendo troppo facile, è chiaro che il processo di colonizzazione cittadina non si risolve con un “montiamo un tendone qui o li”, bisognerebbe intanto misurare cosa è significato lo spostamento di The Citadel,  l’area tematica dedicata ai giochi di ruolo dal vivo, fuori dal padiglione (quest’anno era al baluardo Santa Maria). Dobbiamo ammettere che, causa pioggia torrenziale e imprevisti tecnici, non abbiamo potuto dedicare il tempo che avremmo voluto al dragone o all’aracnide gigante nei suggestivi dungeon lucchesi, raccoglieremo feedback dai diretti interessati più avanti.
In generale quindi il giudizio dell’evento è come al solito positivo, il problema e la fortuna di Lucca Games è che sta divenendo una piazza sempre più interessante e attraente. Non ci stupiremmo se l’anno prossimo anche le case cinematografiche si proponessero per uno spazio nei games (qualcuno sta pensando all’adattamento televisivo di Song of Ice And Fire? ). Egoisticamente speriamo di no, abbiamo ammirato e vissuto 4 giorni all’insegna del fantastico, ma siamo qui per parlare di giochi…

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