giovedì 28 Marzo 2024

Z-Man Games – da sé ne fa tre

Ammettiamolo, in effetti The Golden City è una edizione inglese dello stesso titolo tedesco già Kosmos 2009, ma The King Commands e The Ares Project sono innegabilmente due novità Z-Man. E noi qui diamo una spulciata a queste novità come una brava massaia controllerebbe l’occhio del pesce fresco al banco del mercato.


The Golden City immerge i (2-4) giocatori in una atmosfera di rotte (o meglio strade) commerciali nel tentativo di raggiungere la città d’oro ed arricchirsi fino ad affogare nel lusso stesso. O in alternativa accontentarsi di circondare tutti i paesi limitrofi ed adoperarsi in quanti più affari possibili. Il tutto senza farsi mancare qualche rituale asta. (ndr: in Italia lo pubblicherà Editrice Giochi, come apprendiamo dal catalogo.)

The King Commands invece è quello che definiamo un “filler”: un giochino da 5 minuti in grado di coinvolgere fino a sei giocatori tra due partite a giochi “veri”, un “defaticante” carico d’interazione e d’un pizzico d’ilarità ambientato in una Camelot allo sbando dove i pochi cavalieri rimasti si contendono il misero bottino residuo e la dignità di un’ottima storia da raccontare a riguardo. Giocato con un mazzo di carte più o meno semplici The King Commands concede qualche speranza di vincere solo a quanti rechino una notevole dose di fortuna.


Dulcis in fundo, per gli appassionati del genere, ecco apparire la novità The Ares Project. Quale genere? Il genere Starcraft!
Di fatti la famiglia Engelstein (padre e figlio) ha dichiarato che “nessuna delle traduzioni da tavolo del famoso videogioco ne coglie a pieno lo spirito“. Così, ispirandosi all’omonimo titolo della Fantasy Flight, hanno deciso di creare per Z-Man un gioco di carte in cui ciascun leader di ciascuna differente fazione possa giocare segretamente dietro al proprio schermo, rivelandosi quando opportuno; ad esempio al momento di combattere per conquistare la frontiera (il centro del tavolo), territorio fonte di punti il cui possesso altresì consente l’attacco delle basi avversarie. 
L’aspetto della segretezza sembra essere quello fondamentale per gli autori, che vi trovano l’elemento cardine dell’aderenza all’ambientazione originale.
Certo i quattro giocatori che potranno inizialmente contendersi la vittoria in una partita non sono i sei che porta lo Starcraft FF, e le carte non hanno il fascino di una plancia piena zeppa di miniature, ma il poter gestire un proprio mazzo specifico e unico per la propria fazione in partite della durata di circa un’ora dovrebbe, unito alla nuova meccanica, regalare un buon effetto finale.

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