giovedì 28 Marzo 2024

Blue Orange ha disegnato la X: ora bisogna scavare per trovare Scarabya!

Quando si parla di giochi da tavolo riguardanti il posizionamento di polimini, probabilmente il pensiero va subito alla “trilogia in quattro parti” di Uwe Rosenberg. Ultimamente però, sempre più game designer sembrano volersi cimentare con questo tipo di elementi tanto classici, quanto capaci di dar luogo anche a interessanti novità. Due di questi game designer sono i famosissimi Bruno Cathala e Ludovic Maublanc che, al servizio della Blue Orange, provano a dare la loro interpretazione del tema con l’imminente uscita di Scarabya.

Seguendo una certa, moderna consuetudine, il titolo presenta tre modalità di gioco concentrate in due paginette di regolamento: da due a quattro giocatori si possono affrontare nella versione base del regolamento, oppure potranno dar luogo a sfide specifiche per due giocatori, o infine intavolare l’ormai immancabile modalità in solitario. Quale che sia la scelta tra le precedenti opzioni, le regole sono in gran parte le stesse, che andiamo adesso a riassumere.

Prima di tutto ogni giocatore forma la propria plancia da gioco, montando in una cornice quattro tessere “campo” quadrettate, selezionate casualmente ma uguali per ogni partecipante, in modo che tutti abbiano la stessa zona di scavo. A questo punto viene assegnato il ruolo di Grande Esploratore, che avrà la responsabilità di pescare a caso una delle dodici carte rappresentanti i polimini. I giocatori dovranno ora posizionare quel polimino seguendo le classiche regole del caso: a parte il primo pezzo della partita, che dovrà coprire almeno una delle quattro caselle centrali della plancia, tutti i seguenti dovranno essere adiacenti a un pezzo già piazzato, non potranno coprire i massi stampati sulla plancia e non potranno fuoriuscire dal tabellone. L’obiettivo sarà costituire delle zone di scavo formate da un’area al più di quattro quadretti contigui delimitata da polimini, pietre o dalla cornice stessa. Queste zone, però, sarà bene che contengano uno o più scarabei dipinti sulla plancia, visto che, per ogni figura così delimitata, si otterranno punti pari al numero di quadretti della zona di scavo. Facendo un esempio, se riesco a delimitare un’area di tre quadretti contenenti due scarabei, il totale di punti a me assegnato sarà sei.

Si giocano così dodici carte, eventualmente saltando i pezzi che non si possono posizionare, e al termine si contano i punti. Nulla di più semplice!
La modalità in soli due giocatori vedrà invece costoro sfidarsi su una sola mappa, alternandosi nel posizionamento dei pezzi, cercando sempre però di chiudere al proprio turno  le suddette zone di scavo. A fine partita è consigliato scambiarsi i ruoli (il primo giocatore diventa il secondo e viceversa) e rigiocare una seconda sfida con le carte ordinate nello stesso modo.
Infine, per quanto concerne la versione in solitario, molto semplicemente, si tratterà di posizionare i polimini nel tentativo di coprire tutti i simboli scarabeo. Il piazzamento, se possibile seguendo le consuete regole, è obbligatorio e anche mancare solo uno degli scarabei comporta una cocente sconfitta!

Insomma, da quanto abbiamo potuto apprendere dalla consultazione delle informazioni disponibili al momento, Scarabya appare come un gioco semplice, perfettamente simmetrico nella sua versione base, gradevole a vedersi, ma chiaramente orientato verso un’esperienza ludica non eccessivamente corposa. Forse qualcuno potrebbe temere che i giocatori possano copiarsi le mosse l’un l’altro, ma da esperienze simili abbiamo imparato che questo tipo di timore è spesso decisamente infondato. L’estrema semplicità del gioco potrebbe essere il suo punto di forza, aiutato anche da un’ottima grafica, ma resta da provare sul campo la sua effettiva longevità e robustezza alla luce dell’inevitabile confronto con gli altri giochi dello stesso tipo già sul mercato. Fortunatamente, non occorre che attendere poche ore: l’uscita di Scarabya è prevista per la prossima Essen Spiel ma sarà anche portato come novità a Lucca Comics & Games 2018 grazie a Oliphante 2.

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