giovedì 28 Marzo 2024

[Norimberga 2016] eggertspiele : un’arca piena di animali e giochi di carte

Carte, tante carte per eggertspiele. Dopo un’annata veramente impegnativa (nel 2015 hanno visto luce pezzi da novanta come Mombasa, Porta Nigra e My Village) l’editore tedesco si sottopone a una cura snellente per rivitalizzare alcuni dei suoi titoli di punta, ma anche per espanderne altri con nuove opzioni, e per proporre un suo nuovo titolo dall’impatto… biblico! L’occasione della Spielwarenmesse è ottima quindi per presentare le novità,ma solo quelle della prima parte dell’anno, per fine 2016 sono previsti altri scatoloni da poco annunciati ma non ancora visionabili. Scopriamo quindi gli imminenti arrivi sugli scaffali targati eggertspiele…

Si comincia con Camel Up Cards.
Il gioco di cammelli più famoso al mondo torna a farsi vivo, e questa volta è più… piatto che mai! Camel Up si reinventa in formato carte, snellendo le regole originali ma mantenendo la sua naturale vocazione di gioco di scommesse.

La classica plancia di gioco è sostituita da una serie di carte che compongono il tracciato della gara: una carta inizio, una carta arrivo, otto carte posizione con due zone numerate ciascuna (uno e due, poi tre e quattro, poi cinque e sei, eccetera fino alla carta con quindici e sedici). Cinque piccoli mazzi di carte (blu, verde, giallo, rosso, marrone) detteranno il movimento dei classici cammelli di legno dei corrispondenti colori.
A inizio partita le carte vengono tutte mescolate e ogni partecipante ne riceve nove (numero che però varia a seconda di quanti sono i giocatori). Di queste nove, quattro vanno immediatamente scartate e non faranno parte della gara corrente. Delle restanti cinque, tre sono aggiunte a un mazzetto comune che verrà usato in questo giro. Le restanti due verranno entrambe usate, a discrezione dei giocatori, durante il giro, ma una sarà tenuta in mano e quindi nascosta agli altri partecipanti, mentre l’altra viene subito rivelata e posta sul tavolo.
A turno ogni giocatore avrà modo di muovere e anche scommettere.

Per muovere basta girare una carta dal mazzo comune e spostare il cammello del colore appropriato; è però anche possibile scegliere di usare una delle due carte personali (una in mano e una sul tavolo), o di non muovere affatto sfruttando le opzioni  dell’oasi e del miraggio.
L’oasi è rappresentata da un token a forma di albero di palma e da una carta; piazzato su una casella vuota del percorso farà muovere di +1 casella i cammelli che ci capiteranno sopra. Il miraggio è rappresentato dal token di una volpe rossa e da una carta, piazzato su una casella vuota del percorso farà arretrare di 1 casella i cammelli che ci capiteranno sopra.
Per scommettere si pesca una carta dall’apposito mazzetto. Si può così puntare su chi arriverà primo, o ultimo, o una particolare posizione durante il corso della gara, giro per giro; sostanzialmente alla stessa maniera di come si farebbe nella normale versione da tavolo.

Nonostante il tempo a disposizione ci abbia permesso di giocare solo un turno (quanto basta a comprendere il sistema), possiamo direi che questa versione di carte di Camel Up sembra assolvere perfettamente al suo scopo. I giocatori scommettono, ma lo fanno con un minimo di cognizione avendo partecipato alla composizione del mazzo. Dopodiché cercano di influire sull’inarrestabile corsa dei cammelli, anche tenendo conto della già nota meccanica del “cammello su cammello su cammello”. Eggerspiele ci dice che una partita può arrivare a durare anche un’ora, ma ci sembra improbabile.

Proseguiamo con un altro precedente successo di eggertspiele, Coal Baron.
Altro adattamento al formato carte di un gioco che, nonostante la forte connotazione tedesca (non solo per il genere, ma anche per l’ambientazione) vanta parecchie localizzazioni in tutto il mondo (purtroppo non in Italia). Anche in questa nuova versione light, da 2 a 4 giocatori gestiscono un commercio di carbone basato sull’estrazione dalla miniera e la conseguente consegna via treno presso varie compagnie.

Ci sono carte Vagone, per il trasporto del prezioso carbone e distinte in quattro colori diversi.
Ci sono carte Ordinazione, che definiscono cosa serve e in quale combinazione; completare queste ordinazioni fa chiaramente guadagnare punti vittoria.
Ci sono carte Carbone, che rappresentano le quantità di minerale estratto dalla miniera e da caricare nei vagoni.
Ogni giocatore ha una mano di 4 carte Minatore, di valore 1 2 3 e 4 rispettivamente. A turno ogni giocatore piazza una carta Minatore in corrispondenza di un mazzetto (coperto) di carte Vagone, e pesca la prima carta. Questa aggiungerà vagoni contenenti carbone alla sua attuale produzione. Giocare Minatori in posizioni non occupate già da altri non presenta costi speciali ed è quindi possibile usare una carta Minatore qualsiasi. Giocare Minatori in posizioni già occupate da altri richiede invece che si usi una carta Minatore di valore superiore a quella già presente.
In questo modo, turno dopo turno, i giocatori costruiranno dei convogli composti da vagoni di vari colori in base alle ordinazioni che hanno a disposizione. Oltre ai colori è necessario anche badare alla funzionalità dei vagoni; alcuni servono a trasportare carbone, ma altri servono a far muovere il convoglio e senza di essi nessuna consegna può essere effettuata.

Per Coal Baron il processo di semplificazione rispetto al titolo originale è stato decisamente più incisivo. Anche qui comunque bisognerà ragionare cercando di mediare tra le ordinazioni che è utile soddisfare e le opportunità che si danno agli altri giocatori.

Sempre rimanendo tra le scatole “piccole”, va segnalata anche la prossima pubblicazione dell’espansione di Rococo: Jewelry Box
Questa piccola espansione aggiunge 33 carte, una plancia Gioielli e alcuni token. I token rappresentano gioielli che è possibile acquisire per poi essere abbinati agli abiti di gala del gioco base. Ogni giocatore ha inoltre a disposizione delle carte Apprendista che, radunando risorse e svolgendo compiti, può essere scambiata per una carta Esperto e successivamente per una carta Maestro; ciascuno offre diverse opzioni per influenzare la partita e la generale meccanica di deck building del gioco base.

E concludiamo con un titolo del tutto inedito: Animals on Board!
In questa simpatica rappresentazione del diluvio universale, ideata da Wolfgang Sentker e Ralf zur Linde, ogni giocatore ha una propria arca sulla quale ospitare animali. L’arca è costruita in tasselli di cartoncino ad incastro che permettono agli animali, nella forma di piccole carte, di stare in piedi di fronte al proprio giocatore ma nascosti dagli altri… un pò come le stecche poggia-lettere a Scarabeo.

All’inizio del gioco si posiziona una carta animale coperta al centro del tavolo e poi ogni partecipante pesca tre carte animale, ne sceglie una da introdurre nella propria arca, e pone le restanti due sul tavolo, scoperte. Ogni giocatore dispone anche di 1 box di cibo iniziale, e non potrà mai averne più di 5 allo stesso tempo.
Ogni turno il giocatore di mano ha due opzioni:
–       suddividere gli animali in tavola in due gruppi organizzati a suo piacimento, e incassare un box di cibo
–       acquisire uno dei gruppi di animali presenti in tavola, pagando 1 box di cibo per ogni animale nel gruppo

La partita finisce quando un giocatore ha almeno 10 animali sulla propria arca. Il conteggio dei punti offre un twist finale al tutto.
In totale il mazzo base contiene 12 varietà diverse di Animale, e per ciascuna di queste specie ci sono 5 carte diverse, ognuna con un numero unico da 1 a 5. Le coppie di Animali della stessa specie vengono immediatamente scartate, perché ovviamente sarà Noè ad occuparsi di loro, non certo noi costruttori di Arche dell’ultima ora. I restanti Animali hanno un valore in punti vittoria pari al numero scritto sulla carta, se si tratta di singoli esemplari, oppure pari a 5 per ogni carta, se si tratta di branchi da tre o più esemplari.

Semplice rapido e accattivante, questo gioco per famiglie promette di essere divertente e poco impegnativo. Un ottimo filler (sicuramente la durata è contenuta quando si gioca in due, come è stata la nostra prova), fruibile anche dai più piccini.

Il nostro tour alle Eggertspiele termina qui, come dicevamo questi quattro titoli sono previsti per la prima metà di giugno 2016. Mentre per chi cerca sfide più massiccie, resti in attesa di maggiori dettagli sui titoli previsti per l’autunno: JÓRVÍK di Stefan Feld e Great Western Trail , di Alexander Pfister.

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