martedì 19 Marzo 2024

PLAY 2021 – Impressioni di Gioco – Parte 7

Ultimo episodio per le nostre impressioni di gioco da PLAY 2021! Effettivamente abbiamo provato davvero tanti titoli: è stato bellissimo tornare a giocare in una fiera, scoprire novità e recuperare giochi usciti un po’ in sordina negli ultmi mesi. Non vediamo l’ora di tornare a vivere l’esperienza con i prossimi appuntamenti come lo Spiel di Essen e Lucca Comics & Games.
Ancora complimenti allo staff di PLAY per essere riusciti nell’impresa e anche a tutti i giocatori per aver partecipato a questa festa rispettando tutte le regole necessarie.
Mentre già pensiamo alla prossima edizione, appena confermata per il 20-21-22 Maggio 2022, vi salutiamo raccontandovi le nostre prime esperienze con:

– Cascadia
Code Mine
Furnace
Dilemma
The Zombies
 

Cascadia (editore: Little Rocket Games)
Impressioni di gioco di: Enrico Procacci
 
Aspettative iniziali: 4 di 5 (spesso i titoli scelti da questo editore incontrano il mio interesse)
Magnetismo del tavolo: di 5 (esagoni e una manciata di segnalini animale)
Rapidità di comprensione: di 5 (bisogna solo assimilare per bene le diverse modalità di punteggio)
All'atto pratico: di 5 (anche interrompendoci a metà partita, il sacro furore di far punti ci aveva rapito)
Retrogusto: di 5 (non fosse stata un’anteprima, probabilmente una copia me la sarei portata a casa)
 
Lo so, ci sono vagonate di giochi a tema “animaletti nei parchi”, per cui a un primo approccio Cascadia potrebbe sembrare già visto. Eppure, nonostante meccaniche classiche, tutto sembra funzionare in maniera più che buona, a partire dal meccanismo di doppia scelta (tessera + animale) ai diversi modi con cui gli animali donano punti, semplici da leggere ma non altrettanto da gestire. Forse più matematico del previsto, sicuramente con una interazione limitata, ma l’esperienza ci è sembrata del giusto livello di complessità. Interessante la presenza di più tipologie per ogni animale, che consentono di creare una ampia variabilità di meccanismi per fare punti. Poi c’è il fattore orsi: teneri plantigradi che non siete altro, quanti giochi volete farmi comprare grazie alla vostra presenza?

Code Mine (editore: Oliphante)
Impressioni di gioco di: Enrico Procacci
 
Aspettative iniziali: 4 di 5 (i deduttivi sono da sempre nelle mie corde)
Magnetismo del tavolo: di 5 (scatolina piccola e tessere piuttosto spartane, ma la terza dimensione aiuta)
Rapidità di comprensione: di 5 (partenza in due minuti!)
All'atto pratico: di 5 (una sfida a due sul filo di lana)
Retrogusto: di 5 (la sua estrema semplicità è sia un punto di forza che un limite)
 
Ho imparato a giocare a Code Mine semplicemente assistendo alla conclusione della partita precedente. Ognuno pesca un certo numero di tessere e le pone in maniera tale che i numeri ivi presenti siano leggibili solo per gli avversari e non per sé: l’obiettivo infatti è proprio indovinare tutte le proprie tessere! Chiaramente, sapendo quante ce ne sono per ogni numero e vedendo le tessere altrui, posso farmi un minimo di idea delle probabilità di avere un 5 piuttosto che un 7. C’è anche posto per un pizzico di push your luck, in quanto fare ipotesi più complesse permette (se verificate) di rivelare più tessere nello stesso momento. Certo, può capitare nella fase finale che semplicemente si sia costretti a tirare a caso, ma possiamo far qualcosa per aiutare la nostra fortuna. Sarei stato curioso di provarlo in più giocatori, dove le ipotesi declamate dai nostri avversari potranno sicuramente darci maggiori informazioni su quello che noi stessi possediamo…

Dilemma (editore: Oliphante)
Impressioni di gioco di: Enrico Procacci
 
Aspettative inizialidi 5 (le carte “da lancio” mi spaventavano un po’)
Magnetismo del tavolodi 5 (scatolina e componenti molto semplici)
Rapidità di comprensionedi 5 (si è subito pronti a iniziare)
All'atto praticodi 5 (la partita è stata simpatica, ma…)
Retrogustodi 5 (…la sua semplicità lo rendeva fuori target per me)
 
Il Dilemma di questo titolo è certamente una citazione al classico Dilemma del Prigioniero, dove la scelta “razionale” da fare porta i due contendenti a non ottenere il migliore risultato possibile. Prima di essere chiamati a questa scelta, però, c’è da lanciare le proprie carte dentro una scatolina: il primo partecipante che riesce a far centro (con la carta nel giusto verso) mette in atto il dilemma contro il giocatore di turno. Se entrambi giocano Pace, entrambi ricevono punti. Se uno solo gioca Guerra, tutti i punti saranno assegnati a lui. Se entrambi giocano Guerra, nessuno fa punti. La prima fase di “tiro” risulta un po’ scorrelata dalla seconda, dando una strana sensazione in partita. Ci siamo divertiti, ma forse è un po’ troppo poco per pensare a un acquisto.


Furnace(editore: dvGiochi)
Impressioni di gioco di: Enrico Procacci
 
Aspettative iniziali: 4 di 5 (chi l’aveva già provato, me ne aveva parlato bene)
Magnetismo del tavolo: di 5 (una media tra la versione con playmat, molto gradevole, e la versione senza)
Rapidità di comprensione: di 5 (regole molto semplici, si può partire in brevissimo tempo)
All'atto pratico: di 5 (la fase di produzione si è rivelata molto interessante, anche se complessa)
Retrogusto: di 5 (non il mio tipo di gioco, ma è ottimo per chi ama razionalizzare catene di produzione)
 
Furnace si presenta in maniera un po’ fredda, con dei grandi segnalini numerici di diverse dimensioni che, nella loro essenzialità, già prefigurano il tema prettamente economico e industriale del gioco. Le due fasi in cui si divide hanno sapori differenti: la prima è un’asta in cui c’è una compensazione nell’essere scalzati, dopodiché tocca ottimizzare la posizione delle carte produzione ottenute, perché i loro effetti vanno rigorosamente applicati da sinistra a destra. Tutto semplice a dirsi, ma nella pratica le possibilità da tenere in considerazione si moltiplicano presto come i profitti di un giovane Bezos.Da sempre non particolarmente portato nelle meccaniche d’aste, ho trovato molto interessante il twist della compensazione, che in certi casi appare assolutamente strategica. La partita in due giocatori è stata rapida e ci ha lasciato, se non materialmente più ricchi, almeno rallegrati da un buon gioco.
 
The Zombies (editore: Dracomaca)
Impressioni di gioco di: Daniele Silvi
 
Aspettative iniziali: 3 di 5 (l’autore è al suo esordio come scrittore)
Magnetismo del tavolo: 4 di 5 (si tratta di un libro game e a maggior ragione la copertina e la grafica sono importantissime. Mi hanno colpito subito)
Rapidità di comprensione: 4 di 5 (la spiegazione delle poche meccaniche è lineare e non occupa più di quattro pagine)
All'atto pratico: 4 di 5 (un libro game rigiocabile con nove diversi finali. Sicuramente una novità)
Retrogusto: n.d. (Per ovvie ragioni non l’ho terminato. Sicuramente promette bene)
 
The Zombiesè il primo librogame di Leonardo “Nidio” Luci, un giovane youtuber che da anni si occupa di videorecensioni ludiche. Questo lavoro è il frutto della sua passione di bambino per le storie di zombie e di svariati anni di sviluppo del progetto. La storia prende le mosse dall’inizio di un'apocalisse zombie e il giocatore potrà scegliere di interpretare uno tra tre personaggi disponibili. La storia si dipana tra molte possibilità di scelta delle sottotrame e diversi minigiochi da risolvere lungo il percorso, oltre alla classica meccanica di combattimento e di superamento di prove. Durante l’avanzamento della storia sarà possibile creare dei checkpoint di salvataggio per non dover ricominciare tutto daccapo in caso di morte del personaggio. A questo titolo è stato ora recentemente aggiunto anche un prequel, orientato di più ai neofiti, dal titolo The zombies: l’inizio della fine. Sia l’ambientazione che un approccio più innovativo al concetto di librogame mi hanno attratto sin da subito, soprattutto per la rigiocabilità che questo corposo volume offre.

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