giovedì 28 Marzo 2024

Le strade consolidate del 2019 suggeriscono le vie del 2020

Squillino le trombe, il 2020 è ufficialmente iniziato! Da diversi anni ormai vi raccontiamo, senza celare la nostra soddisfazione, il fermento che alimenta il settore ludico e che ha reso questa epoca molto eccitante per chi pratica il nostro hobby.
Già da tempo, non c’è annata che ci deluda grazie alla voglia di stupire, innovare e diffondere la passione per il gioco da parte dei sempre più numerosi operatori del mercato. Quindi diamo un’occhiata veloce a quanto è accaduto nel corso del 2019 e prepariamoci a modo per questo ennesimo “anno critico”…

Tanti, tanti, tanti, troppi boardgame pubblicati anche quest’anno! Veramente non riusciamo più a tenerne il conto e anche identificare un trend dominante si fa difficile. Sicuramente continuano a riscuotere interesse i titoli con una forte componente narrativa, come anche quelli che simulano al tavolo le esperienze delle escape room. Contrariamente alle previsioni, hanno tenuto botta anche i roll&write: meccanica antica ri-esplosa due anni fa e che ha partorito diversi gioellini anche nel 2019. Particolarmente apprezzati si sono dimostrati anche i giochi deduttivi one-shot, soprattutto se confezionati in comodi (ed economici) mazzi di carte come quelli di Sherlock, Decktective, Undo o Pocket Detective, quindi aspettiamoci tanti nuovi mazzetti nel corso dell’anno nuovo.
Ma probabilmente quello che ha veramente segnato la proposta di quest’annata sono state le riedizioni! Il mercato, come sappiamo, si allarga giorno dopo giorno, scatenando grande curiosità negli appassionati di fresca data verso quelli che da molti vengono considerati ormai i “nuovi classici”. Quindi, cosa c’è di meglio di proporre titoli notoriamente buoni in nuove, lussuose versioni, appetibili sia per gli intenditori che per i nuovi arrivati? Ecco che il 2019 è stato quindi l’anno che ha segnato il ritorno di Stone Age, Castle of Burgundy, Glen More, Age of Steam, CO2, Brass, Mage Knight, Las Vegas, Suburbia e tanti altri ancora. Non che ci dispiaccia, anzi: molti di questi titoli erano andati esauriti e riprovarli anche con pizzichi di novità qua e là, ci ha ricordato come un buon lavoro di design può continuare a farsi valere anche dopo parecchi anni. Ma se l’andazzo rimane questo, sappiamo già prevedere buona parte delle uscite dell’anno prossimo. Uno dei quali è stato già annunciato e non ha mancato di scaldare il cuore di tanti vecchi wargamer: il 2020 vedrà infatti tornare sui tavoli da gioco il vecchio mondo di Warhammer Fantasy, lo stesso che avevamo salutato solo nel 2015 per dare spazio agli eventi di Age of Sigmar.

Altro filone che sembra percorrere le stesse orme è quello dei librigame. Del grande ritorno in auge delle storie a bivi vi abbiamo già parlato, il 2019 consolida questo interesse, dando luce a oltre 40 nuove pubblicazioni e portando sempre più editori (anche quelli specializzati in tutt’altro) a inserirli nel proprio catalogo. E anche in questo caso, a far da traino, troviamo ritortni “elettrizzanti” come Blood Sword, Misteri D’Oriente e, ancora, Lupo Solitario. Ma il genere che più di chiunque altro vive di corsi e ricorsi storici, riportandoci ciclicamente in universi che amiamo da sempre, è sicuramente quello dei giochi di ruolo. Mentre Dungeons & Dragons impera sui tavoli di tutta Italia (rendendo il nostro idioma il più stampato nel mondo dopo l’inglese), nel 2019 siamo tornati a giocare alle più recenti versioni di Warhammer Fantasy RPG, Vampiri e La Leggenda  dei Cinque Anelli. Inoltre questo è stato l’anno degli annunci dei rilanci di Kult, Uno Sguardo nel Buio e Cyberpunk. A tenere banco sono stati quindi gli intramontabili classici, ma come la storia editoriale ci insegna, questi spesso contribuiscono a rendere il terreno sempre più fertile  per nuove produzioni inedite, perlopiù partorite dall’estro nostrano. Quest’anno abbiamo contato circa 138 libri tra manuali core e supplementi, più della metà dei quali concentrati nel periodo autunnale, ovvero a Lucca Comics & Games.

Visto che tocchiamo l’argomento, passiamo all’altro termometro che abitualmente si adotta per misurare l’andamento del settore: i risultati della manifestazioni ludiche. Il festival del gioco italiano per antonomasia, PLAY, ha inaugurato la sua formula dei tre giorni completi registrando 44000 presenze. Il principale evento ludico del vecchio continente, lo Spiel di Essen, segna un balzo in avanti enorme con 209,000 persone, mentre quello statunitense, la GenCon di Indianapolis, raggiunge finalmente i 70.000 visitatori unici. Tutti record che inorgogliscono gli organizzatori di questi appuntamenti completamente dedicati al gioco. Lucca Comics & Games, come ben sappiamo, è uno dei più famosi festival della cultura pop al mondo, non possiamo ricondurre tutti i suoi 270.000 visitatori all’universo del gioco, ma dobbiamo riconoscere che buona parte del palinsesto culturale di quest’ultima edizione è stata una celebrazione  della passione ludica, specialmente per quanto riguarda il gioco di ruolo e Dungeons & Dragons in particolare.

L’Italia, nel 2019, è stata davvero una tappa speciale nel percorso diffusione del gdr più famoso del mondo. Come detto, vantiamo il maggior numero di manuali stampati in lingua dopo l’inglese,  il che ha sicuramente contribuito a rendere Milano una delle location per il D&D Community European Tour assieme a TJ Storm e Satine Phoenix. La presenza di Wizards of The Coast a Lucca è stata imponente, per cinque giorni i riflettori di tutto il mondo sono stati puntati sulla cittadina toscana, dove oltre alle sessioni di giochi trasmesse in streaming con le celebrità capeggiate da Joe Manganiello, si è tenuto il più grande D&D Epic di tutta Europa e il Devils Deals: una quest interattiva per le strade della città che ha coinvolto migliaia di giocatori.

D&D, insomma, diventa sempre più mainstream (e ci pensano film e telefilm a ricordarcelo continuamente) ma in generale possiamo riscontrare che la contaminazione tra il mondo dell’intrattenimento e quello del gioco si fa via via più frequente. Lo dimostra l’annuncio dello show che sfrutterà i meccanismi di Ticket To Ride per dare vita a una sfida basata sui viaggi, o l’inizio dei lavori per la prima serie tv ambientata nell’universo di Warhammer 40.000 che avrà come protagonista l’inquisitore Eisenhorn. Proprio nell’ultima parte dell’anno, Asmodee ha comunicato la creazione di una divisione letteraria, Aconyte, che produrrà parecchi romanzi tratti dai setting più importanti del gigante ludico, come Pandemic, Keyforge o Arkham Horror. E sempre rimanendo in tema D&D, è sicuramente indicativo che il progetto di sviluppo della serie animata The Legend of Vox Machina, tratta dalle sessioni di gioco di Critical Role, che ha raccolto oltre 11 milioni di dollari su Kickstarter ed è stato opzionato per due stagione da Amazon.

Altra contaminazione che ha fatto passi da gigante nel 2019 è quella con il mondo elettronico. Il supporto delle app con i giochi da tavolo si è fatto ancor più sofisticato, come ci hanno dimostrato U-Boot e Viaggi nella Terra di Mezzo, ma altrettanto interessante è stato l’annuncio di Square One, una console (l’ennesima, a dire il vero) specificatamente pensata per giocare da tavolo su touch screen. Ma quello che ci ha veramente stupito è stato Teburu: abbiamo toccato con mano la piattaforma elettronica di CMON, saggiando l’immersività che questo strumento può offrire su un gioco coinvolgente come Zombicide.
Altra tecnologia sempre più diffusa nelle case e ora sfruttata anche per giocare è rappresentata dall’assistente intelligente di casa Amazon, Alexa. Per questo sistema vocale esistono già skill che permettono di vivere escape room, ma quest'anno ne sono state rilasciate anche per giocare al boardgame Ticket  To Ride e al gioco di ruolo Starfinder di Paizo.
Inevitabile poi che la tecnologia della realtà aumentata si interessasse all’universo tabletop; quello che però ci ha sorpreso è che il titolo di annuncio di questo esperimento fosse Coloni di Catan: in World Explorers, tutto il mondo che ci circonda si trasformerà in un tabellone da gioco e non vediamo l’ora di vedere il risultato.

Kickstarter, e il crowdfunding  in generale, si conferma ancora lo strumento che dà vita ai progetti più imponenti, anche se fenomeni del calibro di Kingdom Death: Monster o Exploding Kittens sembrano sempre più dei casi unici per i libri di storia. Sul trono quest’anno c’è senz’altro Etherfields, ennesimo successo di Awaken Realms con i suoi quasi 4 milioni di sterline, e non stupisce a che a seguire ci sia la seconda edizione di Zombicide (il che ci riporta al valore delle riedizioni) con 3,4 milioni di dollari. Notevole il risultato di Succubus Publishing, che con il suo Middara (2,5 milioni) ha saputo ingolosire gli appassionati di dungeon crawling. Innegabile comunque che l’approccio al crowdfunding sia ormai percepito in maniera assai diversa dal suo spirito originario, oggi non stupisce più sapere che diversi progetti nascono e muoiono su kickstarter senza nessuna ambizione di raggiungere il mercato retail e non genera chissà qualche clamore l’interruzione di una campagna che, per quanto positiva, non ha toccato traguardi soddisfacenti.

Purtroppo, un altro aspetto per cui quest’anno sarà ricordato, è la quantità di perdite importanti che abbiamo avuto. Nel 2019 abbiamo dovuto dire addio a Darwin Bromley, il fondatore di Mayfair, Richard Berg, vera colonna della storia del wargame, Rick Loomis, fondatore di Flying Buffalo e Chad Jensen, autore di Combat Commander e Specie Dominanti. Ma la scomparsa che ci ha maggiormente colpito e senz’altro quella del designer e amico Piero Cioni: la malattia se lo è portato via troppo presto, ma siamo sicuri che grazie ai suoi giochi non dimenticheremo mai la sua bravura e la sua simpatia.

In conclusione, un 2019 che conferma l’andamento positivo, anche se i guizzi di innovazione sembrano divenire più rari e al contrario ci si poggia sempre di più sui pilastri che meglio hanno funzionato in passato. Uno degli aspetti più positivi è senz’altro la mancata esplosione della presunta “bolla”, così insistentemente profetizzata da tanti opinionisti. Non saliremo in cattedra per improvvisarci analisti, ma ci limitiamo a osservare sempre più manovre che tutto lasciano pensare tranne che un cambio di rotta nel settore. Tra le tante, non vi annoiamo con l’ennesima sequenza di acquisizioni targate Asmodee, ma segnaliamo invece quelle di Hachette, altro gigante dell’editoria che ha fatto sue la Gigamic e la Blackrock Games e ha recentemente avviato i gruppi Funny Fox e Studio H.
Ancora una volta, abbiamo grandi aspettative per questo nuovo anno, ma non possiamo  negare che parte della nostra eccitazione, forse, sia riconducibile all’importanza che noi giocatori conferiamo nella cifra 2020. Che per voi sia l’anno del "doppio critico" o quello della realizzazione dei vostri sogni Cyperpunk, state ben certi che Gioconomicon sarà pronto a raccontarvelo in tutte le sue sfaccettature!

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