venerdì 19 Aprile 2024

Boss Monster

Nostalgia al potere. Se il sottotitolo non fosse stato “Costruisci il tuo Dungeon”, Boss Monster avrebbe potuto essere ribattezzato “Operazione Revival”. Opera della debuttante casa editrice americana Brotherwise Games, questo gioiellino strizza l’occhio ai nati tra gli anni Settanta e Ottanta, quando le consolle per i videogiochi si chiamavano Atari e Intellevision e tra i cabinet impazzava il prode cavaliere in mutande Arthur di Ghosts’n Goblins.

La nostrana Fever Games ha portato anche sul suolo italico una versione localizzata di Boss Monster, dando così la possibilità anche ai giocatori poco avvezzi all’inglese di provare questo gioco di carte per 2-4 giocatori appassionati di videogames d’annata. A rendere davvero particolare Boss Monster è il fatto che saremo chiamati a vestire i panni dei “mostri di fine livello”, i boss del dungeon, appunto, che attendevano immancabilmente i pixelosi eroi a 8-bit al termine di ogni schema a scorrimento orizzontale.

Abbiamo provato per voi l’opera prima dei fratelli Johnny e Chris O’Neal. Il risultato è la recensione che state leggendo, quindi “Coin Up” e “Start Level One”!

  • Titolo: Boss Monster
  • Autori: Johnny e Chris O’Neal
  • Editore: Fever Games
  • Genere: Gioco di carte
  • Numero Giocatori: 2 – 4
  • Durata: 20 minuti
  • Dipendenza dalla lingua: elevata (gioco in italiano)
  • Illustratori: AA.VV.

Cambio della barricata: “noi”, i mostri, contro “loro”, gli eroi
Come abbiamo anticipato, in Boss Monster ogni giocatore dovrà impersonare uno dei classici mostri di fine livello dei videogiochi, impegnandosi a costruire il proprio dungeon ricco di tesori per attirare mandrie di avventurieri da macellare allegramente per collezionarne le anime. Un’ambientazione che, seppure con alcune differenze, non può non ricordare il Dungeon Bazar, di cui ci siamo occupati qualche tempo fa o, per rimanere nell’ambito dello stesso editore, il bizzarro Epic Resort.

La confezione compatta contiene moltissime carte, 155 per la precisione, suddivise in quattro mazzi differenti: le Carte Stanze (a loro volta distinguibili in Base e Avanzate), Carte Incantesimo, Carte Eroi (Comuni ed Epici) e Carte Boss. Queste ultime rappresentano i mostri di fine livello che andremo a impersonare durante una partita, ognuno caratterizzato da un’abilità e un’illustrazione peculiare. Su quest’ultimo aspetto, quello artistico e grafico, voglio soffermarmi qualche istante per sottolineare il lavoro pregevolissimo svolto dall’editore e dagli illustratori che hanno catturato perfettamente lo spirito dei videogame dell’epoca. Non credo di esagerare, dicendo che Boss Monster sia uno dei giochi meglio illustrati degli ultimi anni in relazione al tema trattato.

Ogni mazzo è distinguibile da un dorso differente, sebbene la scelta dei colori con il nero che predomina su tutto, renda non così immediato riconoscere se una carta appartiene a un mazzo di un tipo o ad un altro. In ogni caso, i bordi neri delle carte rendono altamente consigliabile l’imbustamento per preservare a lungo l’integrità dei componenti del gioco (sono perfette le Mayfair da 63.5 x 88 mm).

I componenti del gioco si completano con un’utilissima guida rapida riassuntiva in cartoncino e dal libretto di istruzioni. Nella confezione, probabilmente per un errore di assemblaggio, era presenta il regolamento in lingua polacca, ma è bastato scrivere all’editore, che ringrazio, per ricevere a casa per posta in solo un paio di giorni il manualetto nella lingua di Dante.

  

Costruisci il tuo Dungeon
A inizio partita ogni giocatore estrae a caso dal mazzo uno dei Boss Monster. Esistono 8 mostri, ognuno caratterizzato da un valore in punti esperienza, che determina l’ordine di gioco (inizia colui che possiede il mostro con il maggior valore di punti e si procede in ordine decrescente), da un’icona “tesoro” che indica il tipo di preziosi che la creatura predilige e che viene utilizzata per specificare quali avventurieri saranno attirati all’ingresso del dungeon. I tesori indicati dalle icone, presenti anche nelle carte stanza, sono le reliquie, le armi magiche, i tomi di magia e i sacchi di monete d’oro. Infine, ogni Boss Monster possiede una abilità speciale che viene attivata una sola volta per partita, nel momento in cui il sotterraneo viene completato per la prima volta con la costruzione della sua quinta stanza.

Pescate dal mazzo degli avventurieri tante carte quanti sono i giocatori, ognuno di essi riceve una mano iniziale composta da 5 carte stanze e 2 carte incantesimo. Il mazzo degli eroi si compone sovrapponendo a quello degli eroi epici, quello dei comuni. In pratica, i primi entreranno in scena solo dopo che tutti gli aspiranti avventurieri avranno trovato il loro destino (di morte o di gloria), esplorando i dungeon dei giocatori.

Il flusso del gioco è semplicissimo e consiste in tre fasi che si ripetono sempre uguali fino al termine della partita che avviene nel momento in cui un giocatore ha collezionato 10 punti anima di valorosi avventurieri o quando tutti i mostri di fine livello, tranne uno, sono stati sconfitti.

La prima fase è quella di Costruzione, che consente a ogni giocatore di scegliere una carta stanza dalla propria mano e porla coperta a sinistra del proprio Boss Monster. Una volta che ognuno ha effettuato la sua scelta, le stanze vengono rivelate secondo l’ordine di gioco. Le regole per costruire le stanze sono semplicissime: le stanze comuni possono essere sempre costruite, anche sopra altre stanze (che, in questo modo, non producono più effetti), le carte avanzate, invece, possono essere edificate solo quando esiste almeno un’icona tesoro in comune tra la carta che si vuole mettere in gioco e quella che si desidera coprire. Infine, va tenuto conto che il dungeon non può avere più di cinque stanze visibili.

Alcune carte stanza possiedono delle abilità che si attivano quando vengono rivelate, altre, invece, si limitano a infliggere dei danni agli avventurieri che le esploreranno, altre ancora, poi, producono un effetto particolare se un eroe viene sconfitto proprio lì.

Terminata la fase di costruzione, inizia quella di Richiamo, dove si confrontano le icone tesoro sulle stanze e sulle carte Boss Monster per capire quali eroi andranno all’esplorazione e, soprattutto, dove. Ogni eroe muove verso il dungeon che ha più tesori corrispondenti a quelli  che desidera: per esempio, un chierico si muove verso il sotterraneo che possiede più icone “reliquia”, mentre un eroe guerriero sarà attirato dalle icone “armi magiche” e così via.

Si entra nel vivo del gioco con la fase di Avventura, durante la quale gli eroi esplorano il dungeon e affrontano i boss. Sempre secondo l’ordine dato dal valore in punti esperienza del Boss Monster, gli eroi entrano, uno alla volta, nel dungeon. Ogni stanza, partendo da quella più a sinistra dal mostro, infligge un determinato numero di ferite all’eroe, a sua volta caratterizzato da un valore in punti ferita. Se l’avventuriero è abbastanza tosto da passare tutte le stanze fino a raggiungere quella del Boss Monster, quest’ultimo perde un certo numero di ferite (più alto nel caso degli eroi epici). Un Boss Monster può subire fino a un massimo di 5 ferite, dopodiché viene ucciso e il giocatore che lo controlla è fuori  dalla partita. Se invece l’eroe viene ucciso dagli orrori del sotterraneo, il giocatore colleziona il valore in punti anima dell’eroe … va da sé che i pivelli valgono solo un punto, mentre i più agguerriti eroi epici ne valgono due (due anime al prezzo di una!).

Alla fine di questa fase c’è una fase di mantenimento, durante la quale, per esempio, le stanze disattivate dal passaggio degli eroi si riattivano, il villaggio si riempie di nuovi di imbec… ehm, di avventurieri pronti a sfidare la sorte e si riprende dalla fase di costruzione finché non si verifica una delle due condizioni di vittoria.

E le carte incantesimo? Non ce le siamo dimenticate! Si tratta di strumenti preziosi per difendersi dagli attacchi portati dagli eroi, dagli altri giocatori o per agevolare la dipartita degli avventurieri. Si tratta, insomma, dei fattori che consentono l’interazione tra i giocatori che, altrimenti, rimarrebbero chiusi nel loro comodo e caldo (e umido … e fetido … e buio) dungeon tutti da soli insieme ai loro mostri di fine livello.

Le carte incantesimo si possono pescare solo in ragione dell’effetto di alcune carte stanza e, alcune di esse, sono davvero potenti (ma esiste, per fortuna, anche il classico “contro incantesimo). Ogni carta incantesimo reca un’icona che indica quando è possibile giocarla: durante la fase di costruzione o quella avventura o in entrambe.

  

To start press button
Sarà per l’effetto nostalgia o per la originalità del tema e della grafica o per la rapidità delle partite che invoglia a farne subito un’altra per provare un altro tipo di mostro… quale che sia il motivo, questo Boss Monster è proprio un bel prodotto: di quelli che in gergo chiameremmo filler, adattissimo ad aprire una serata o a chiuderla prima o dopo un giocone: magari un dungeon crawler classico come il nuovo Dungeon Saga di cui ci ha parlato qualche giorno fa il nostro Marco.

Dopo le prime partite necessarie per apprendere i meccanismi, Boss Monster scorre via rapido e, anche se può capitare che un giocatore venga eliminato prima della fine, di per sé non una bella cosa, la durata contenuta evita che chi viene estromesso anzitempo dal gioco trascorra troppo tempo a girarsi i pollici. L’interazione è elevata tra i giocatori, vuoi soprattutto per le carte incantesimo vuoi perché sempre alta è l’attenzione di ciascuno nel tenere d’occhio le icone tesoro che gli avversari collezionano durante la costruzione del proprio sotterraneo con il fine di attirare più avventurieri possibili. Da segnalare sul sito dell’editore la presenza di un PDF con una guida avanzata al gioco che fornisce ulteriori chiarimenti su carte e mosse legali, che consigliamo caldamente di scaricare e leggere, magari dopo le prime partite. Infine, non è trascurabile il fondo di ironia che permea l’intero gioco: dalla “Spa delle Succubi” all’incantesimo “Rischiatutto”, l’umorismo accompagna ogni aspetto di Boss Monster.

Boss Monster funziona sia con giocatori assidui sia con quelli meno esperti, magari rimasti nel ricordo dei cabinet  anni ’80. Da spiegare è rapido e la Guida Rapida contenuta all’interno della confezione aiuta a riepilogare tutte le regole principali in modo mirabile.

Infine va segnalato che dopo un certo numero di partite si sente l’esigenza di avere qualche altra carta stanza e qualche altro perfido incantesimo da scagliare contro i mostri avversari. In inglese sono già uscite delle espansioni e ci auguriamo che presto le si possa avere anche in lingua italica.

Quindi, per ora: “insert coin and press button to start the game” e, ovviamente, stay Gioconomicon.

  

Pro:
– Ambientazione resa alla perfezione
– Il gioco diventa scorrevole e veloce dopo poche partite
– Adatto anche ai neofiti, specialmente i nostalgici degli anni 80

Contro:
– L’estromissione dalla partita per morte prematura può risultare fastidioso
– Sarebbe stato meglio includere la guida avanzata anche nel gioco

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