giovedì 18 Aprile 2024

Essen 2016 – Impressioni di gioco – Parte 1

La prima giornata della trentaquattresima edizione dello SPIEL di Essen si è conclusa, i saloni della fiera sono stati invasi da giocatori provenienti da tutto il mondo, più di un gioco ha già registrato sold-out e non sono mancate le file per provare i titoli più attesi.
In questo impetuoso brulicare di appassionati si è mosso anche il nostro inviato Marco Signore, che sta provando le novità per condividere con voi le nostre immancabili Impressioni di gioco
In questa prima parte del nostro reportage ci parla di:

Doctor Who – Time Clash
Hop!
Kingdomino
Runewars Miniature Battle
Tanks: Panther vs Sherman

Il format delle Impressioni di Gioco lo conoscete a menadito, ma sempre meglio ribadire quelli che sono i 5 attributi che abbiamo identificato modellizzando le fasi dell’esperienza di chi prova un gioco per la prima volta in una fiera: Aspettative iniziali (cosa so del gioco e con quali speranze l’ho approcciato), Magnetismo del tavolo (quanto sono stato attratto dal suo allestimento sul tavolo), Rapidità di comprensione (quanto è stato semplice entrare nel gioco attraverso la spiegazione del dimostratore), All'atto pratico (come si è rivelata la reale esperienza di gioco), Retrogusto (ovvero, lo compro o non lo compro?).
Ciascun attributo lavora su una scala che va da 1 (poco) a 5 (moltissimo).

Ma ricordate: queste sono solo “impressioni a caldo”! Molti dei titoli qui descritti saranno successivamente trattati con anteprime e recensioni, dove il nostro parere originerà da analisi ben più complete e articolate.

Doctor Who – Time Clash (editore: Cubicle 7)
Impressioni di gioco di: Marco Signore

Aspettative iniziali: 5 di 5 (è il Dottore. Punto.)
Magnetismo del tavolo: 3 di 5 (un gioco di carte. Ma c’è il Dottore.)
Rapidità di comprensione: 5 di 5 (regole assai semplici, ed in più c’è il Dottore.)
All'atto pratico: 4 di 5 (Ci sono pure i Dalek, eh?)
Retrogusto: 3 di 5 (una sola partita secondo me è poca, ma il fatto che sia per 2 giocatori mi ha frenato)

Essendo fanatico di Dr. Who non potevo non provare questo gioco della Cubicle 7 che ha come protagonista l’ultimo dottore ed i Dalek. Nella demo io ho giocato come Dr. Who, e lo scopo della partita è quello da parte dei Dalek di distruggere il mondo in cui si gioca (ci sono differenti ambientazioni nella scatola), mentre il buon Dottore deve impedirlo. Essenzialmente il gioco si riduce a giocare carte con valore numerico per aumentare o diminuire il valore di punteggio in uno dei tre settori in cui è divisa la “mappa” (che è componibile).Quando un settore arriva a 900 (si parte da 0 ma si incrementa di 100 punti alla volta) il Dottore può lanciare un gettone e sperare di attivare l’Endgame, nel quale il Dalek vince se riesce a totalizzare molti punti negativi (1400 nella mia partita), mentre il dottore deve tirare un dado, ed aggiungervi fino a tre delle sue carte a terra più una dalla mano per ottenere 800 o più. Le regole del gioco sono assai semplici, però alla fine nonostante le foto e le frasi tratte dalla serie, questo Time Clash mi ha dato più l’idea di un astratto che di un gioco ambientato. Tuttavia devo pure dire che mi ha lasciato la voglia di rigiocarlo, quindi pur non essendo totalmente nelle mie corde, preferire provarlo di nuovo prima di dare un parere definitivo. E poi, è sempre il Dottore, no?

HOP! (editore: FunForge)
Impressioni di gioco di: Marco Signore

Aspettative iniziali: 3 di 5 (non era sui miei radar)
Magnetismo del tavolo: 4 di 5 (miniature molto carine, tavolo attraente)
Rapidità di comprensione: 5 di 5 (regole semplicissime)
All'atto pratico: 4 di 5 (un party game divertentissimo ma sfiancante)
Retrogusto: 4 di 5 (perfetto avendo il gruppo giusto)

Hop! è un gioco ideato ed illustrato da Marie Cardouat, ma dietro l’aspetto carino ed un po’ onirico dei personaggi e delle illustrazioni si cela un party game divertentissimo e con un bel po’ di azione “fisica”. Nel gioco bisogna portare la propria statuina predipinta in cima al tabellone tridimensionale (il cielo), ma per farlo occorre guadagnare “passi” lanciando un arcobaleno circolare in modo che un altro giocatore lo raccolga al volo con l’indice della mano, mentre gli altri giocatori scommettono sulla riuscita o meno del lancio. Le scommesse vinte fanno guadagnare colombe che a loro volta permettono di alzarsi in cielo. Il gioco in sè ha regole davvero semplici, ma quello che lo rende fantastico è l’interazione coi giocatori. Infatti, ad ogni turno il lanciatore cambia, ed il suo compito sarà quello di lanciare l’arcobaleno secondo le regole stampate su una carta che pesca da un mazzo coperto: bisognerà quindi lanciare stando stesi sulla sedia, o mentre un giocatore ti canta in un orecchio, o ad occhi chiusi, o saltellando e così via. Hop! è essenzialmente un party game, che funziona in maniera ottimale con molti giocatori, ed è assolutamente basato sulle situazioni assurde che si vanno a creare durante la partita. Io ho potuto giocarlo con un gruppo di tedeschi molto affiatato e mi sono divertito veramente molto, ma mi rendo conto che è un gioco che dipende parecchio dal gruppo con cui lo si gioca. Divertente quindi, ma con riserve.

Kingdomino (editore: Blue Orange)
Impressioni di gioco di: Marco Signore

Aspettative iniziali: 3 di 5 (non è proprio il mio genere)
Magnetismo del tavolo: 2 di 5 (tessere colorate ma niente di più)
Rapidità di comprensione: 5 di 5 (semplicissimo, pur avendomelo spiegato a puntate…)
All'atto pratico: 4 di 5 (se vi piace il genere, molto interessante. A me no, ma mi son divertito)
Retrogusto: 3 di 5 (non è il mio genere, no. Però vale la pena giocarci)

Bruno Cathala torna qui ad Essen con diversi titoli, uno dei quali è questo Kingdomino. Si tratta di un gioco che pur essendo basato sulle regole del domino, ne ha in pratica solo l’idea di unire delle tessere che abbiano lo stesso aspetto. Ogni giocatore al suo turno sceglie una tessera, che rappresenta uno o due diversi tipi di terreno, e deve posizionarla attorno al suo castello, a formare una griglia di 5×5 caselle (ogni tessera include due caselle). Nelle tessere ci sono alcuni edifici specifici per terreno che aumentano i punti del tipo di area in cui sono, per cui se per esempio ho un mulino da 1 punto e 5 campi di grano tutti connessi tra di loro, farei 6 punti. Nonostante il gioco mi sia stato spiegato in inglese nelle pause di una spiegazione/chiacchierata tra la dimostratrice ed un giocatore francese, e nonostante la partita sia stata interrotta bruscamente perché si sarebbero dovute togliere 12 tessere prima di giocare e la cosa non era avvenuta, le regole erano talmente lineari che posso direi da aver capito tutto in poco tempo. Pur dovendo ammettere che questo tipo di giochi è totalmente distante dai miei gusti, devo dire che mi sono divertito a giocare a questo Kingdomino, e sinceramente mi è dispiaciuto che il gioco sia stato interrotto perché avevo messo su una bella strategia (sono infatti arrivato secondo di soli tre punti). Insomma, se vi piace Cathala, consiglio almeno di provare questo suo nuovo titolo: quasi sicuramente vi piacerà.

RuneWars Miniatures (editore: Fantasy Flight Games)
Impressioni di gioco di: Marco Signore

Aspettative iniziali: 5 di 5 (lo aspetto da quando l’hanno annunciato)
Magnetismo del tavolo: 5 di 5 (semplicemente “WOW”)
Rapidità di comprensione: 4 di 5 (regole non troppo complesse)
All'atto pratico: 4 di 5 (manca qualche opzione tattica, ma OK)
Retrogusto: 4 di 5 (non mi resta che aspettarne l’uscita per comprarlo)

Runewars Miniatures è la prima incursione della Fantasy Flight nel tridimensionale fantasy, e la notizia della sua uscita, poco prima che la FFG annunciasse il suo divorzio dalla Games Workshop, ha suscitato grandi aspettative. Qui ad Essen è possibile provare il gioco su un campo di battaglia tridimensionale ottimamente realizzato e di misure contenute (90 x 90 cm circa), su cui erano schierati l’esercito umano e quello dei non-morti dipinti in maniera davvero eccezionale.
L’aspetto estetico del gioco da solo mi ha trascinato al tavolo – per quanto aspettassi questo titolo da un bel po’, e nonostante la barriera linguistica (l’inglese è un problema anche qui in Germania) le regole base mi sono state illustrate molto chiaramente, con qualche dubbio che si è dissipato giocando. Abbiamo potuto giocare solo 4 turni (le demo alla FFG erano limitate a 30 minuti, giustamente), ma in questo lasso di tempo ho potuto appurare che il gioco gira bene ed è appassionante, anche se mancano alcune opzioni tattiche che magari chi è abituato ai tridimensionali darebbe per scontato (tra tutti non esistono manovre di fiancheggiamento). Runewars Miniatures è essenzialmente un rifacimento di X-Wing con miniature fantasy, ed è chiaramente orientato ad un gioco di tipo torneistico con personalizzazione degli eserciti; le miniature e gli altri componenti sono davvero eccellenti, ed i template di movimento da noi usati erano in legno – ma dubito che lo saranno nella scatola retail. Insomma: aspetterò l’uscita tra gennaio e febbraio 2017 con molta impazienza!

Tanks: Panther vs Sherman (editore: Gale Force 9)
Impressioni di gioco di: Marco Signore

Aspettative iniziali: 5 di 5 (l’ho scoperto due settimane fa ed è entrato subito in wishlist)
Magnetismo del tavolo: 4 di 5 (tank non dipinti ma ottimi modelli)
Rapidità di comprensione: 5 di 5 (regole semplicissime)
All'atto pratico: 4 di 5 (bello e personalizzabile)
Retrogusto: 4 di 5 (comprato)

Tanks è un gioco che simula scontri tra singoli carri armati nella seconda guerra mondiale. Le regole sono semplicissime: ci si muove con un unico template e si spara tirando i dadi, e la maggior parte del gioco è incentrata sulla personalizzazione e sulla manovra sul campo dei propri carri armati. I modelli sono molto dettagliati, ma hanno anche il vantaggio di essere smontabili, e quindi si possono costruire diversi modelli già solo con la scatola base. Il gioco è molto tattico, infatti piazzarsi davanti al carro avversario sparando assicurerà solo una rapida distruzione; inoltre il fuoco in movimento dei tank è simulato molto bene, a mio avviso. La Gale Force 9 ha già fatto uscire moltissimi tank aggiuntivi appartenenti a URSS, Inghilterra, USA e Germania, mentre nel gioco base troviamo un Panther / Jagdpanther tedesco e due Sherman / Firefly americani, più tutto il materiale necessario per giocare. Una partita dura anche meno di mezz’ora una volta imparate le poche regole, ed il gioco mi è piaciuto immediatamente, tanto è vero che l’ho acquistato dopo la demo.

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