giovedì 28 Marzo 2024

L’Italia in trasferta al Kinderspiele Des Jahres

Andare fino ad Amburgo per assistere alla premiazione del Kinderspiel Des Jahres 2016? Fatto.

Lunedi 20 giugno 2016 presso il prestigioso hotel Atlantic di Amburgo si è tenuta la cerimonia di premiazione della versione junior del premio, e c’era anche qualche italiano con degli ottimi motivi per essere lì. Infatti tra i giochi raccomandati c’era “Die Geheimnisvolle Drachenhöhle” di Carlo Emanuele Lanzavecchia e il sottoscritto, ma soprattutto tra i candidati al premio c’era “Leo muss zum Friseur” di Leo Colovini. Leo aveva già avuto due nomination precedenti allo SDJ con Carolus Magnus e con Clans, ed era al suo primo Kinder.

La sera precedente alla premiazione l’organizzazione ha indetto una cena di gala alla quale erano presenti autori, editori e ovviamente i membri della giuria. In pratica mangiavamo tra lo staff della Abacus (Leo di Leo Colovini) e quello della Pegasus (Mmm! di R. Knizia), davanti c’era Hans Im Gluck (Stone Age Junior di Marco Teubner) e tutto attorno la giuria. E nessuno che parlasse dei giochi.

Lunedì si arriva finalmente alla premiazione: alle 10,30 la sala è gremita e tra i giornalisti delle varie testate ci sono anche e soprattutto i bambini delle scuole di Amburgo, che con i loro test hanno un ruolo significativo nella selezione dei giochi. Chiacchierando con un giurato particolarmente simpatico veniamo infatti a sapere che tra i requisiti necessari per entrare nella rosa dei candidati c’è anche il risultato dei test di gioco effettuati con i fortunati bambini delle scuole di Amburgo. Alla fine dei numerosi incontri (anche a causa dell’elevato numero di campioni da valutare) la selezione deve offrire un  campionario sufficientemente vario di tipologie differenti ma sempre rientranti nei canoni stabiliti dal premio: materiale ineccepibile, regole chiare, meccaniche funzionali.

Leo Colovini gioca a sorpresa la carta “stupore” e si presenta con una bella parrucca riccioluta a mo’ di criniera e fa il suo bell’effetto. Tanto più che da qualche anno il nostro Leo nazionale è pelato, e questo contrasto aggiunge un tocco divertente alla messa in scena. I pareri sul gioco sono tutti positivi e si incomincia a credere nella possibile vittoria. I giochi vengono presentati in ordine alfabetico e anche i bambini dicono la loro. Sullo schermo si susseguono le foto dei giochi e i video che ne riassumono il funzionamento, secondo un programma che fila liscio senza intoppi.

Quindi giunge il grande momento, al quale avevamo assistito durante le prove: si cala il telo che copre il pedone azzurro gigante e in un tripudio di flash si rivela il gioco vincitore… che è Stone Age Junior. Grande delusione per il team italiano, ma fa piacere vedere i responsabili di Hans im Glück rincuorare sportivamente Leo subito dopo aver esultato. Ci avevamo sperato un po’ tutti.
Va anche detto di un episodio profetico accaduto in mattinata nella sala che espone i giochi presentati: nell’attesa di essere chiamati nella sala principale, Leo e Knizia posano assieme con alle spalle il pupazzo animato dello Spiel, che al momento dello scatto… se ne va!

Nel post premiazione i giornalisti delle varie testate raccolgono interviste ai candidati e ai loro editori, mentre si fa un po’ di social time. Chiacchierando col vincitore ho avuto modo di scambiare qualche opinione con un maestro del game design per bambini: Marco conferma che il momento più difficile nello sviluppo di un gioco, è capire a quale livello “tagliare” la complessità del gameplay a favore del divertimento e della fruibilità.

La delusione per il destino di Leo c’è e si vede. Obiettivamente, anche Stone Age Junior è un gran bel gioco con dei componenti davvero belli e un sistema di gioco che funziona. Maggiori perplessità aveva suscitato un po’ in tutti il terzo candidato Mmm!, che evidentemente deve essere stato anche il commento della giuria per una candidatura che ha lasciato qualche dubbio. Curiosa anche la scelta di mettere in nomination due giochi cooperativi (il primo era Leo). Ultima nota statistica: Michael Menzel ha illustrato in modo davvero ammirevole sia Leo sia Stone Age Junior, confermandosi uno dei migliori illustratori tedeschi (oltre che essere l’autore di Le Leggende di Andor).

Chi frequenta Gioconomicon lo dovrebbe sapere, ma è sempre meglio ribadirlo: lo Spiel Des Jahres (d’ora in poi SDJ) è il più famoso premio al mondo dedicato ai giochi. Rivolto ai giochi usciti sul mercato tedesco, nel 2018 compirà 40 anni e nel tempo ha saputo quasi sempre intercettare gusti e opinioni, premiando giochi che sarebbero diventati famosissimi, e innestando un circolo virtuoso dove le scelte della giuria  promuovono giochi validi, e il successo dei giochi premiati conferma le scelte della giuria, contribuendo ad elevare sempre più il valore del premio stesso.
E’ dunque fonte di enorme soddisfazione per gli autori poter avere un proprio gioco tra i tre candidati al titolo di vincitore. Oltre ai tre cosiddetti nominati la giuria ne affianca degli altri, che per varie qualità sono stati ritenuti meritevoli di segnalazione, detti raccomandati o consigliati.Dal 2001 viene assegnato anche lo versione junior del premio, denominata Kinder. Nel 2011 viene assegnato anche il Kenner SDJ, rivolto ai giocatori lievemente più esperti. Nomination e raccomandazioni sono sempre fonte di polemiche, lamentele ed entusiasmi da parte di schiere di fan pronti ad osannare o criticare le scelte della giuria, quasi mai conoscendo i criteri di valutazione.

…il trucco di fingerci camerieri ha funzionato, siamo nella sala principale…

Salutiamo la splendida Amburgo con un ultimo giro turistico, sperando di ritornarci prima o poi con qualche motivazione ancor più valida.


Nome tedesco ma autore italiano, Walter Obert è considerato tra i più eclettici autori italiani.
La sua produzione varia dai party game come “Tokyo Train” e “Kragmortha” a giochi più impegnativi come “Chang Cheng” e “Strada Romana”, cardgame e giochi per bambini.
Ha pubblicato una decina di giochi, è membro fondatore di IDG Inventori di Giochi 
(www.inventoridigiochi.it) e ogni anno in gennaio organizza IDEAG, il meeting dei game designer italiani.
“Die Geheimnisvolle Drachenhöhledi Drei Magier è il suo ultimo gioco per bambini, ed è stato realizzato assieme a Carlo Emanuele Lanzavecchia. È solito dire: “Fare le cose semplici è complicato”.

 

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