martedì 23 Aprile 2024

Carrara Show – Impressioni di gioco – parte 2

Mentre la prima edizione di Carrara Show volge al termine, condividiamo con voi una seconda tornata di impressioni di gioco dai tavoli degli editori e di Casa Germania. Questa volta dedichiamo la nostra attenzione alla novità che Oliphante ha voluto lanciare in occasione di questo festival e ad altri quattro giochi di matrice tedesca.
Ecco quindi i resoconti dei nostri “primi contatti” con Compact Bowling, El Gaucho, Las Vegas, Bubble Bomb e Leg Los.

Bubble Bomb (editore: Amigo)
Impressioni di gioco di: Cristina D’Angelis

Aspettative iniziali: 1 di 5 (Non lo conoscevo ed era l’unico tavolo libero)
Magnetismo del tavolo: 3 di 5 (Fiches con sopra simboli strani e colori differenti….E’ una sfida a provare)
Rapidità di comprensione: 5 di 5 (E’ un gioco di velocità molto snello nelle regole)
All'atto pratico: 3 di 5 (Buon party game molto veloce)
Retrogusto: 2 di 5 (Non amo i giochi di destrezza)

Bubble Bomb è un gioco di velocità e destrezza. Non sapevo nulla di questo gioco, e direi che è normale poiché ho scoperto solo poco dopo che è una delle novità più recenti della Amigo, disponibile nei negozi da qualche mese.
Al centro del tavolo vengono poste le 9 bombe (cerchi di cartone con doppia faccia) che rappresentano le condizioni da soddisfare. Ad ogni giocatore vengono date 9 fiches anch’esse con simboli colorati su ambo i lati, a disposizione di tutti un’ulteriore mano equivalente di fiches sul tavolo che viene chiamata “riserva”. Ora si può iniziare a cercare. Ogni giocatore decide in base alla mano che ha davanti a sé e agli ulteriori 18 simboli disponibili per tutti, se cercare di ottenere 9 simboli di uno stesso colore o 9 simboli differenti dei 5 colori differenti o tutti simboli uguali (in base alle condizioni delle bombe presenti sul tavolo in quel momento). Per raggiungere questi obiettivi bisogna ovviamente cercare nella propria mano e nella riserva. Appena si raggiunge una delle condizioni presenti sul tavolo, il primo che finisce grida “Bomba!” e tutti smettono di cercare. Se chi ha urlato “Bomba” ha effettivamente realizzato una delle combinazioni richieste mette da parte una fiches per segnare il punto ottenuto, pesca una mano nuova dal sacchetto, si ribalta la bomba azionata e si ricomincia a giocare. Vince il primo che aziona tre bombe (cinque per i più temerari)! La sfida è stata molto combattuta, si è risolta all’ultima bomba con un punto di vantaggio come distanza fra chi ha vinto e chi ha perso. Personalmente non amo questo genere di giochi  che vengono giocati in simultanea. In questo caso poi, è un continuo ribaltare tessere tra le proprie e quelle della riserva. Generalmente il casino è direttamente proporzionale alle mani che girano sul tavolo e questo gioco non fa eccezione al genere.
Anche se non è nelle mie corde, credo che sia perfetto per chi ama la confusione al tavolo!

Compact Bowling (editore: Oliphante)
Impressioni di gioco di: Massimiliano Calimera

Aspettative iniziali: 4 di 5 (Sono un fan del Compact Curling)
Magnetismo del tavolo: 5 di 5 (Diamine è una pista da bowling!)
Rapidità di comprensione: 5 di 5 (Se anche non avete mai giocato a Bowling vi verrà spontaneo prendere una palla e cercare di abbattere i birilli)
All'atto pratico: 4 di 5 (E’ un’ottima “sintesi” del bowling)
Retrogusto: 4 di 5 (Il prezzo è competitivo, consigliatissimo a chi apprezza le sfide di destrezza)

E’ chiaro che non ci sono solo i boardgame classici a Carrara Show. Ma per provare sfide basate sulla destrezza non c’è solo la (bellissima) area dedicata ai giochi in legno, Oliphante ha allestito su uno dei suoi tavoli una pista da bowling!
Questo Compact Bowling si presenta molto simile al fortunato Compact Curling (simulazione dello sport su ghiaccio pubblicata due anni fa), ma stavolta la pista è color legno e sul fondo troviamo 6 birilli posizionati secondo il noto schema triangolare. Le “bocce” sono due sfere di acciaio rivestite in plastica, simili a quelle del Compact Curling. E, come nel titolo invernale, anche su questa pista rotolano perfettamente e con un po’ di pratica si riesce a raggiungere un buon controllo. Le regole sono quelle del bowling: due lanci ciascuno per buttare giù tutti i birilli, se lo si fa con un tiro solo si ottiene uno Strike, che incrementerà il punteggio dei tiri successivi. Questa volta la scatola (uno stretto parallelepipedo dove viene “arrotolata” la pista quando riposta) fa anche da fondo della pista, pronta a contenere palle e birilli al termine dei nostri lanci.
I birilli mi hanno fatto un’ottima impressione: molto ben bilanciati in modo che, una volta colpiti non rimbalzino lontano ma piuttosto cadano sui birilli vicini, magari facendoli crollare (che è poi il risultato che dovremmo raggiungere con i nostri tiri).
Onestamente non faccio fatica a pensare che anche questo Compact Bowling raggiungerà il successo del Curling.

El Gaucho (editore: Argentum)
Impressioni di gioco di: Lorenzo Calvi

Aspettative iniziali: 2 di 5 (Me ne hanno parlato brevemente in macchina)
Magnetismo del tavolo: 4 di 5 (Grafica accattivante e il recinto 3d!)
Rapidità di comprensione: 5 di 5 (Regolamento estremamente semplice)
All'atto pratico: 4 di 5 (Il gioco funziona bene)
Retrogusto: 3 di 5 (Gioco simpatico nel suo genere ma forse troppo semplice)

Sedendomi al tavolo dimostrativo di El Gaucho sono rimasto subito colpito, in maniera positiva, dalla plancia di gioco, comprendente i pascoli per le vacche, gli edifici con le azioni e, sopratutto, un recinto in cartoncino per tirare i dadi. Dopo la piacevole introduzione visiva abbiamo iniziato a giocare nel ruolo di mandriani che cercano di vendere i propri animali al miglior prezzo possibile, in barba agli altri. Il setup iniziale prevede che ogni giocatore abbia almeno una mucca davanti a se, come mandria iniziale. Si cominciano quindi a piazzare le mucche al pascolo, questi è diviso in righe, ogni riga contiene un numero di vacche dipendenti dal loro valore. Le vacche infatti si distinguono per razza (ci sono bianche, nere, marroni, beige e pezzate) e per valore. Ogni bovino ha un valore che va da 1 a 12.
Scopo del gioco è radunare una mandria di bovini della stessa razza e venderla, questo avviene con un simpatico meccanismo di piazzamento lavoratori: il primo giocatore tira una secchiata di dadi (due per giocatore) quindi ne sceglie due, e li distribuisce come preferisce tra le mucche al pascolo e le azioni speciali. Per assicurarsi una mucca bisogna spendere dadi che abbiano esattamente il valore della bestia, quindi per prendere una mucca di valore 10 dovrò usare per forza almeno due dadi, che possono essere due cinque, o un sei e un quattro. In questo caso si piazza un proprio Gaucho in piedi sulla tessera della mucca. E’ facile intuire che le mucche col valore più alto sono più difficili da prendere. E’ possibile però prenotare una mucca anche utilizzando dadi per un valore pari alla metà di quello dell’animale, in questo caso il pedone si mette sdraiato, Quando in una fila tutte le mucche hanno un Gaucho, quelle con i pedoni in piedi vengono assegnate al giocatore corrispondente, mentre le altre dovranno aspettare che il pigro Gaucho si alzi. Quando si aggiunge una mucca a una mandria è importante ricordare che il valore dev’essere sempre o ascendente o discendente. Quindi se la prima vacca della mia mandria è un 10, e la seconda è un 3, la successiva potrà essere solo un 2 o un 1. Se non posso aggiungere la vacca nella mandria devo vendere quest’ultima: una mandria vale tanti pesos, quanti il suo bovino del valore più alto moltiplicato per il numero di mucche che contiene. Oltre a piazzare Gauchos sulle mucche possiamo mandarli nei vari edifici per ottenere azioni speciali, come vendere le mucche a un prezzo maggiore, rubare una mucca da una mandria avversaria, ottenere un dado bonus, etc. etc.
Il gioco presenta un tipo d’interazione indiretta tra giocatori che, personalmente, trovo piuttosto fredda, un aspetto grafico molto gradevole e un’insieme di meccaniche semplici ma decisamente funzionali. Un gioco adatto a una fascia di giocatori piuttosto ampia, per il neofita che cerca un trampolino verso sfide maggiori, o per un esperto che vuole rilassarsi un poco. Nella nostra partita abbiamo tutti superato i cento punti, ma il tabellone prevede la possibilità di superare i duecento… magari la prossima volta…

Las Vegas (editore: Alea)
Impressioni di gioco di: Massimiliano Calimera

Aspettative iniziali: 4 di 5 (Un dice game candidato allo SDJ? Tanta curiosità)
Magnetismo del tavolo: 2 di 5 (Sagome romboidali e pile di dadi, sembra un po’ spoglio)
Rapidità di comprensione: 4 di 5 (Il primo round l’abbiamo giocato con le regole errate, ma abbiamo capito in autonomia dove sbagliavamo)
All'atto pratico: 4 di 5 (Veloce, bello, una partita tira l’altra, capisco perché è arrivato alla terza ristampa)
Retrogusto: 5 di 5 (Comprato!)

Il filone dei giochi di dadi sembra non conoscere fine, ogni anno decine di nuovi titoli spuntano sugli scaffali in confezioni dalle forme sempre più curiose. Questo gioco però porta la firma di Rüdiger Dorn, un signor autore che sa spaziare dal party game ai german più complessi, e che proprio con Las Vegas si è conquistato l’ennesima candidatura allo Spiel Des Jahres nel 2012. Quindi non mi ha stupito per nulla vederlo sempre apparecchiato sui tavoli di Casa Germania e l’ho approcciato con molto piacere.
Il meccanismo è veramente semplice: ci sono 6 plancette sul tavolo a rappresentare 6 casinò di Las Vegas, ciascuna di esse riporta una delle facce del dado. Per ogni casinò vengono assegnate delle banconote (in cartoncino) di vari tagli: per ogni plancetta si iniziano a pescare banconote fino a quando si raggiunge o si supera i 50.000 dollari, questo vuol dire che come minimo un casino avrà un valore di 50.000 ma l’esito della pesca potrebbe farlo arrivare anche a cifre molto più alte (ad esempio la prima banconota pescata è da 40.000 e la seconda è da 90.000 per un totale di 130.000).
Ciascun giocatore ha un set di 8 dadi: il primo giocatore li tira tutti al proprio turno, sceglie un valore tra quelli ottenuti e piazza tutti i dadi con quella faccia sul casinò corrispondente. I dadi rimasti non si piazzano e verranno rilanciati ai turni seguenti. Lo stesso fa il giocatore successivo e cosi via fino a quando tutti non hanno terminato i dadi. Ovviamente i dadi vengono piazzati tenendo conto che chi avrà il maggior numero di dadi al termine dei lanci si beccherà il malloppo, se sul casino ci sono più banconote e più gruppi di dadi, le banconote saranno distribuite in ordine di maggioranza. Ma l’aspetto più interessante è che se più giocatori hanno piazzato lo stesso numero di dadi su un casino, tutti i loro dadi vengono eliminati dal conteggio e dalla distribuzione dei premi!
La scelta al proprio turno quindi è sempre tra il cercare di garantirsi una maggioranza, magari sui casino più ricchi, e l’ostacolare i piani degli avversari anche al costo di ottenere il temuto pareggio che non fa contento nessuno. Il fattore fortuna è decisamente mitigato dalle opzioni a disposizione, il tiro particolarmente sfigato è sempre possibile ma, almeno nelle nostre tre partite di prova, è capitato di rado.
Appena mi sono alzato dal tavolo sono andato a comprarlo.

Leg los(editore: Zoch)
Impressioni di gioco di: Cristina D’Angelis

Aspettative inizialidi 5 (Ammetto la mia ignoranza, non lo conoscevo!)
Magnetismo del tavolo4 di 5 (Tessere con immagini e stecchette e cerchietti di legno, strano connubio!)
Rapidità di comprensione:5 di 5 (E’ un “Pictionary” essenziale)
All'atto pratico5 di 5 (Molto divertente come party game)
Retrogusto5 di 5 (Consigliatissimo agli amanti di questo genere, specialmente quelli che non sanno disegnare)

Una lumaca, stecche e cerchi… Che strano accostamento! La copertina di questo gioco e i suoi componenti mi hanno colpito a tal punto da convincermi a sedermi e provarlo.
Leg los è un gioco in cui si deve cercare di identificare la struttura di cui è composta un’immagine e riprodurla con stecchette e cerchi di due dimensioni: gialli (più grandi) e rossi (più piccoli). Aperta la scatola ci troviamo davanti ad un tabellone 4×4 dove mettere le tessere immagine (i tasselli sono stampati fronte retro), un tabellone segna punti, un corredo di stecche e cerchi in legno di diverso formato e colore, tessere raffiguranti oggetti di uso comune, sedici tessere numerate da 1 a 16 per estrarre casualmente l’oggetto da raffigurare, cubetti di vari colori (un set per ogni giocatore) e una clessidra. Quindi si parte. Il primo giocatore posiziona le tessere “oggetto” dal lato che desidera e le nomina, poi posizione accanto a sé il set di stecche e cerchi, le tessere numero coperte e la clessidra. Al “via” il giocatore guarda la prima tessera numero che indica l’oggetto da riprodurre e lo inizia a “costruire”. Ovviamente avendo a disposizione solo stecchette, cerchi e cubetti la riproduzione sarà decisamente “minimalista”. Gli altri giocatori hanno una sola possibilità per indovinare l’oggetto. Se lo indovinano pongono uno dei loro cubetti sul disegno rivelato, se tutti sbagliano, si passa all’oggetto successivo. In ogni caso le stecche e i cerchi utilizzati vengono scartati e non possono essere riutilizzati per altri oggetti. Alla fine della clessidra, finisce il turno di gioco. Ogni giocatore fa tanti punti quanti sono gli oggetti che ha indovinato, mentre il “costruttore” fa tanti punti quanti sono gli oggetti totali indovinati. Il gioco prosegue in questo modo fino a quando tutti i partecipanti hanno fatto almeno una volta il costruttore.
Le regole le abbiamo apprese in pochi secondi, i restanti 20 minuti (durata della nostra partita in tre) sono stati di puro divertimento, sia quando l’oggetto veniva indovinato che quando venivano rivelati gli intenti del costruttore di turno.
Leg los è una ben riuscita variante del pictionary, che riesce a superare anche le ritrosie dell’ultimo passante che dice “Io non so disegnare”. Sicuramente è il tavolo dove ho fatto delle sincere risate con i miei compagni di gioco! Decisamente da provare e da proporre nelle serate fra amici.

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