sabato 20 Aprile 2024

[Norimberga 2015] Matagot – Dai pirati spaziali alla mitologia celtica

Nonostante i recenti sviluppi del mercato internazionale dei giochi da tavolo, è bene chiarire che l'ottimo stato di salute di questo settore in Francia non è riscontrabile solo dalla fragorosa avanzata di Asmodee, ci sono parecchi altri operatori che non fanno parte di questo megagruppo ma contribuiscono anch'essi all'incessante produzione di nuovi titoli made in France.

Ad esempio alla Spielwarenmesse 2015 abbiamo incontrato l’editore Matagot che ha dato il via alla nostra chiacchierata proprio rimarcando la sua indipendenza, sarà anche per questo che la sua locazione nella fiera era ben distante dagli altri colleghi francesi…

Matagot è un marchio ben noto anche nel nostro paese, basti pensare a giochi come Room 25, Cyclades, Kemet, Takenoko o Dice Town (tutti localizzati e distribuiti da Asterion Press). Ma oltre ai giochi da tavolo l’editore vanta nel proprio catalogo anche diverse linee di giochi di ruolo e romanzi  (attualmente pubblicati solo in Francia).

E’ proprio il legame con il mondo gdr che ci porta a parlare del primo titolo che ci viene presentato tra le novità del 2015.  Metal Adventures è un adattamento in versione boardgame dell’omonimo gioco di ruolo sviluppato da Lionel Borg, in cui da 3 a 6 partecipanti gestiranno una propria ciurma di pirati/mercanti spaziali allo scopo di conquistare punti Gloria e Bottino prima e più dei propri rivali al tavolo. Il focus del gioco è ovviamente posto su mercato e diplomazia, offrendo opzioni che permettono di aiutare o tradire gli altri giocatori, lanciare sfide a singolar cannone-ionico, e razziare i pianeti appartenenti alle fazioni rivali. Metal Adventures è da poco disponibile anche nei negozi italiani con la localizzazione firmata Asterion, aspettatevi una recensione sulle nostre pagine nei prossimi mesi.

Ultimate Warriorz è invece un accattivante “picchiaduro da tavolo” a tema fantasy per 2-8 giocatori in cui bizzarre creature se le danno di santa ragione durante un torneo senza esclusione di colpi. Gli 8 campioni disponibili sono rappresentati sia da carte, che illustrano statistiche e azioni possibili, sia da sagome di cartone che vanno posizionate sull’arena di gioco, formata convertendo la scatola in un ring tridimensionale dalla superficie quadrettata. Il combattimento è governato dalle carte: ogni giocatore ha un proprio mazzo personale tra cui sceglie la carta del turno, la scelta avviene in simultanea e, una volta verificato l’ordine di esecuzione secondo il valore di iniziativa riportato sempre sulla carta, ciascun giocatore esegue l’azione a sua disposizione che spesso prevede il tirare un bel po di dadi per attaccare in mischia o a distanza.
Il vincitore è chi, a fine torneo, ha raccolto più punti vittoria, ottenibili sia sconfiggendo gli avversari sia causando ingenti quantità di danno entro i 7 turni della sfida.
Questa edizione, che dovrebbe raggiungere i negozi entro la fine del mese,  è fondamentalmente la prima multilingua (tra cui compare anche l’inglese ma purtroppo non l’italiano) della medesima pubblicata nel 2011 solo in francese. Anche se mantiene lo stesso stile grafico e l’ambientazione, il designer Guillaume Blossier ha apportato diverse migliorie al regolamento.

Barony, di Marc André (l’autore di Splendor) ci trasporta invece in un serioso mondo medievale in cui i giocatori dovranno usare strategia e numeri per ottenere il controllo di aree di gioco, al contempo bloccando le opzioni dei propri avversari, nella speranza di prevalere su tutti e diventare finalmente Re. La mappa è componibile e formata da esagoni, che vengono assemblati sempre in maniera differente. A inizio partita i giocatori piazzano le proprie città di origine, da li partiranno i propri cavalieri alla conquista di territori (ogni esagono rappresenta una risorsa), per edificare altri manieri da cui far partire altri cavalieri e cosi via. L’obiettivo è quello di accumulare i punti e le ricchezze necessarie a salire di livello sulla scala dei titoli, chi per primo raggiunge il livello di duca fa partire la fase finale di gioco, al termine della quale chi ha più punti viene nominato Re! La componentistica sembra sarà parecchio ricca, a partire dalla mappa componibile fino alle pedine in legno dei cavalieri e dei castelli.
Barony ci è stato descritto come una “veloce esperienza di controllo territorio”: dato che ogni giocatore potrà eseguire una sola azione a turno la partita non dovrebbe durare più di tre quarti d’ora.

Ci vengono poi confermate le espansioni di Takenoko, che permetterà di aggiungere al gioco un adorabile panda femmina, e di Kemet, che introdurrà nuove opzioni di movimento, un nuovo metodo per gestire l’ordine dei turni e ben 16 nuovi poteri per la Piramide Nera. Per Kemet, ci viene anche mostrata quella che probabilmente sarà l'illustrazione di copertina dell'espansione.

Ultimo, come ogni pezzo forte che si rispetti, ci viene presentato il prototipo di un nuovo gioco in uscita per la prossima fiera di Essen, Illustrato da Jin Fitzpatrick e progettato da Kristian Martines.
Il titolo sarà Inis (Isola) e il gioco, un grosso scatolone ricco di materiali (sulla falsariga di Kemet e Cyclades), si focalizzerà sulla mitologia celtica ponendo da 2 a 4 partecipanti nei panni di capi-clan in lotta per diventare l’incontrastato Re dell’Isola.

Tale scopo può essere raggiunto in tre modi:
–       Comando: avere più membri di clan di qualsiasi altro giocatore, o controllare il maggior numero di territori che contengono almeno sei membri di clan.
–       Territorio: avere i membri del proprio clan presenti in almeno sei territori diversi.
–       Religione: avere i membri del proprio clan presenti in territori che in totale contengono almeno sei altari sacri.

Durante il corso del gioco i partecipanti compiranno “imprese” che, oltre a renderli famosi nella mitologia, ridurranno di 1 il totale necessario alle condizioni di vittoria (es… si vince con 5 territori invece di 6).
All’inizio di ogni round (detto stagione) i Giocatori pescano quattro carte azione che dovranno tutte essere giocate entro la fine della stagione corrente, o essere buttate. Si ha poi accesso a carte addizionali in base ai territori che si controllano e ai voti ricevuti durante una preliminare “fase Assemblea”.

In generale questo si presenta come un gioco complesso e ben più articolato degli altri che ci sono stati illustrati, in cui sono importanti sia la scelta della giusta strategia che il tempismo nell’applicazione delle mosse a nostra disposizione… sapere quando passare il turno è spesso tanto importante quanto giocare l’azione giusta al momento giusto, e trovare l’equilibrio fra combattimenti e diplomazia fa la differenza tra l’essere solo un altro capo-clan e diventare Re dell’Isola.
Ogni giocatore avrà a sua disposizione un set di 12 miniature in plastica (sembrano molto belle, almeno a giudicare dai prototipi che ci sono stati mostrati) , più una batteria di token, gettoni e tasselli. Una grande mappa centrale componibile e divisa in esagoni rappresenterà il mondo di gioco, mentre le carte azione (di formato grande e splendidamente illustrate) daranno voce al volere dei membri del proprio clan.
Potete dare un'occhiata ravvicinata ai componenti di Inis in questa galleria.

Tante novità quindi, tutte molto allettanti e dal grande potenziale. Se dovessimo dar retta agli amici di Matagot, sia Barony che Inis sono già garantiti in edizione italiana per Asterion Press, ma noi preferiamo aspettare la conferma dell’editore nostrano. Nell’attesa … stay Gioconomicon!

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