martedì 23 Aprile 2024

[Norimberga 2015] Cranio Creations tra torri assemblate e pirati a tempo

L’ultima volta che abbiamo parlato con Cranio Creations era in corso una sorta di rivoluzione in casa dell’editore di Horse Fever, Dungeon Fighter, Steam Park e gli altri numerosi titoli con cui ha ben impresso nel panorama ludico il suo stile a metà tra genio e follia.
Lorenzo Tucci Sorrentino ci accoglie alla Spielwarenmesse 2015 precisando che  “…la rivoluzione è ancora in corso, continuiamo sulla nostra strada ma progettiamo di seguirne molte altre…”
Scopriamo quindi assieme qual è la strada intrapresa da Cranio…

Sicuramente Lorenzo non ha lavorato da solo nel corso del 2014, i collaboratori di cui si è avvalso sono parecchi e alcuni di questi diventeranno a breve parte di un team consolidato che curerà la produzione dei nuovi giochi di casa Cranio. In particolare la coppia autoriale composta da Daniele Tascini e Simone Luciani si sta occupando dello sviluppo nuovi titoli (sia quelli ideati da loro che le proposte degli altri autori), dello scouting e in generale di seguire tutta la filiera produttiva. Verrà inoltre formato un team di illustratori su cui risalterà Valentina Moscon (abbiamo potuto ammirare il suo tratto in Dungeon Bazar). Investimenti anche sul fronte mobile con il coinvolgimento di gruppi di sviluppo software,  dato che l’obiettivo è quello di pubblicare almeno 6 app a marchio Cranio Creations ogni anno.
Sempre parlando dell’anno appena concluso, i tre titoli inediti del 2014 di Cranio sono stati Dungeon Bazar, Soqquadro e Tutto Crepax vol.1 Valentina. Il primo titolo (Dungeon Bazar) non ha dato i risultati sperati, ma una ristampa è comunque prevista a breve, esatto opposto invece per Soqquadro che ha registrato il tutto esaurito in meno di 3 mesi e si prepara a una nuova tiratura più massiccia, forte anche delle versioni internazionali richieste a gran voce dai partner di Cranio. Il successo di Soqquadro viene riscontrato principalmente nelle catene frequentate dal grande pubblico (come Città del Sole), il titolo è chiaramente rivolto anche (e soprattutto) ai casual gamer e offre un mix di esperienze tali che la definizione di “Gioco da tavolo” gli va fin troppo stretta. Ma proprio questa sua natura ibrida gli ha permesso di raggiungere nuovi canali di vendita e, come vedremo a breve, non sarà l’ultimo titolo Cranio a perseguire questa strada.
Riguardo Valentina, va segnalato che la collaborazione con Crepax non si esaurirà con questo gioco di memoria, il prossimo titolo della linea Tutto Crepax sarà probabilmente un libro gioco (sulla falsariga di quelli che abbiamo già visto come Pirati, Cavalieri, etc) ovviamente con illustrazioni originali.

Prima di parlare delle nuove idee della fucina Cranio, l’editore ci conferma l’intenzione di proseguire anche sul fronte delle localizzazioni e con l’occasione facciamo la conoscenza di Giuliano Acquati, anche lui membro della nuova squadra Cranio, responsabile delle importazioni.
 “I titoli che decidiamo di importare sono destinati principalmente ai gamer” ci  dice l’editore “per questo abbiamo scelto di stringere dei rapporti in esclusiva con degli editori che noi riteniamo tra i migliori della scena internazionale, tra cui Pd Verlag, Czech Games Edition  e Feuerland Spiele”. A proposito di quest’ultima, qui in fiera abbiamo avuto modo di dare una prima occhiata al prossimo titolo di Uwe Rosenberg che sarà pubblicato dall’editore di Terra Mystica, un giocone complesso dalla ricca componentistica e una durata minima di circa 3 ore… Cranio ci ha già confermato l’intenzione di portarlo in Italia.

E ora passiamo alle novità di casa Cranio per il 2015!

Il primo gioco è stato in parte già anticipato da una serie di immagini pubblicate sul profilo facebook di Cranio che ritraevano una misteriosa torre… e a Norimberga abbiamo scoperto che il gioco è effettivamente quello: la torre!
“La Torre è stato concepito in tutto e per tutto come un boardgame” ci dice Luciani, ideatore del progetto assieme a Antonio Tinto “ anche se ha l’aspetto di un giocattolo”. Il prototipo che ci siamo trovati a maneggiare era completamente in plastica, prodotto con una stampante 3D e grande la metà rispetto a quello che sarà il progetto finale, ma sufficiente a farci comprendere come funziona.
Si tratta di una sfida d’abilità dove la fanno da padrone la componente tattile e la memoria: ogni giocare (fino a 4, uno per ogni lato) ha una serie di segnalini di una forma particolare, che vengono rovesciati dall’alto all’interno della torre. I segnalini andranno cosi a sparpagliarsi  tra i vari interstizi della struttura senza che i giocatori possano vederli, ma infilando le dita in apposite fessure potranno provare a distinguere i propri segnalini con il tatto e, se saranno convinti di averli riconosciuti, trascinarli giù di piano in piano ottenendo punti. Pensate che questa ricerca dovrà svolgersi nel tempo di una clessidra (2 minuti) e contemporaneamente agli altri avversari, e avrete una vaga idea della follia che si scatenerà attorno al tavolo..
Nei progetti di Cranio Creations, La Torre sarà completamente scomponibile, e una volta disassemblata entrerà in una scatola da boardgame, ma i dettagli produttivi (e l’ambientazione, semmai ce ne fosse davvero bisogno) devono anche essere definiti. E’ evidente che, come con Soqquadro, con questo gioco Cranio punta a diversificare la sua offerta e raggiungere un pubblico più ampio.

Parliamo poi di un altro gioco che, almeno per quanto concerne l’aspetto, si sviluppa anch’esso tridimensionalmente: “Admiral of the Black” (titolo da definire) , opera prima degli autori danesi Daniel Skjold Pedersen e Asger Sams Granerud . Si tratta di un cooperativo ad ambientazione piratesca, la scena di gioco è occupata principalmente da un vascello pirata tridimensionale realizzato in cartone rigido, su cui si muoveranno i membri della ciurma rappresentati da…clessidre. Anche questa volta parliamo di un’esperienza in tempo reale con una durata fissa: i giocatori discutono su come affrontare le difficoltà che gli si parano davanti e piazzano i propri pirati/clessidre sulle locazioni che gli permetteranno di eseguire determinate azioni (manovrare la nave, caricare i cannoni, sparare, etc). Ma per farlo dovranno attendere che la clessidra si esaurisca, dopodiché potranno spostarsi su un’altra zona della nave. Le avventure piratesche che dovranno superare per diventare i più famosi e temibili predoni dei sette mari, saranno proposte da un’applicazione per dispositivi mobile (requisito indispensabile, non ci saranno alternative “analogiche”).
Il gioco di ricorda un po due titoli prodotti in passato da Eggertspiel  su tema fantascientifico (Space Dealer e Time’n’Space), ma, ci assicura Lorenzo, questa esperienza sarà molto più interattiva e coinvolgente.

Passiamo a Council of Four, che potremmo definire il primo german game di Cranio Creations. “Nulla di eccessivamente complesso” chiarisce l’editore “ma comunque in linea con i candidati del Kennerspiel des Jahres”, tanto per rendere l’idea del livello. Ideato da Simone Luciani, il gioco vede da 2 a 4 persone nei panni di ricchi mercanti che puntano ad espandere ulteriormente il loro potere commerciale nelle tre più grandi città del regno. Per farlo dovranno convincere il consiglio di ogni città, ciascuno composto da 4 nobili, a concedergli i permessi necessari a costruire i propri empori. La sfida quindi si articola nei meccanismi di “convincimento” del consiglio e nel piazzamento degli empori, che daranno vita a diverse combinazioni a seconda delle locazioni ottenute.

Concludiamo la carrellata con un party game di Paolo Mori, presentato durante IdeaG, l’incontro tra autori di giochi che si è svolto a Torino. Il gioco non ha ancora un titolo definitivo e riguarda la “percezione” delle persone, o più precisamente gli stereotipi a cui ci si rifà quando si ha a che fare con uno sconosciuto. L’editore ce lo descrive come una sorta di “Indovina Chi” cooperativo: un giocatore prenderà il ruolo di “testimone” di un evento delittuoso e sarà l’unico a conoscere l’aspetto del colpevole, tutti gli altri giocatori, nei panni dei poliziotti, dovranno interrogare il testimone per capire chi è il colpevole tramite domande che andranno via via a eliminare i sospettati. Ma le domande non potranno riguardare le caratteristiche fisiche, bensì altre informazioni “dedotte” dall’aspetto dei sospetti, del tipo “E’ sposato?”, “Gli piace ballare ?” , “Fa uso di droghe ?” e cosi via (le domande sono da scegliere tra una mano di carte).
Questo gioco in particolare (nonostante sia senza titolo) dovrebbe veder luce già a metà giugno.

Un accenno anche a Gnominia: il gioco di Castelli il cui sviluppo, come vi abbiamo raccontato, è ora completamente in mano a Cranio Creations, vedrà luce sicuramente l’anno prossimo, nei progetti dell’editore alla Gen Con 2016. Prima di allora potremo quantomeno conoscere il titolo definitivo con cui verrà stampato.

La Cranio ci invita a provare i suoi nuovi titoli alla prossima edizione di PLAY a Modena, dove ci saranno tutti i mock-up giocabili dei progetti di cui vi abbiamo parlato. La notizia ci fa molto piacere ma prima di salutare Lorenzo  chiediamo all’editore una veloce opinione sui cambiamenti del mercato italiano alla luce delle più recenti manovre : “Quello che sta succedendo con Asmodee e Asterion avrà  a mio parere impatti positivi, l’investimento di capitali in Italia contribuirà alla diffusione, agli eventi, alla pubblicità e in generale ne raccoglieremo i frutti un po’ tutti noi operatori”. Quello che invece preoccupa Cranio sono i continui annunci di nuovi editori sulla scena italiana. “Stiamo diventando troppi, chiunque si sveglia e decide di diventare un editore di giochi. Il risultato è un incremento dei prodotti ma anche una palese diminuzione della qualità”.

Salutiamo il team Cranio e vi lasciamo con un'ultima segnalazione: nonostante i tanti impegni in Cranio Creations, Lorenzo Tucci Sorrentino dedica parecchio tempo anche alla sua vocazione di autore, quindi date un’occhiata ai prossimi giochi in uscita quest’anno, potreste vedere il suo nome anche sulle scatole di altri produttori famosi.

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