martedì 16 Aprile 2024

Tempest: la saga ludica della AEG tra intrighi e potere

La produzione seriale, nel marketing, è uno degli strumenti più utilizzati per fidelizzare il cliente.

In ambito ludico, si tratta di un sentiero battuto con regolarità nell’ambito dei videogiochi mentre, per quanto riguarda i boardgames, ci si affida alle espansioni o, in casi abbastanza rari come per le avventure di stampo lovecraftiano, alla riproposizione in ordine sparso di scenari d’impatto.

Questa volta, però, alla Alderac Entertainment Games hanno deciso di rischiare. Reduce dalla calorosa accoglienza ricevuta a Essen, la casa statunitense presenta orgogliosamente sul mercato Tempest, nome che identifica non un gioco in sé, bensì un’ambientazione, nella quale sono stati già lanciati in contemporanea ben quattro titoli, che hanno iniziato da poco il loro percorso di distribuzione anche nel vecchio continente…

Alla conquista dell’Europa
Di cosa si tratta, dunque? Il background ideato alla AEG ha molto del post-medievale con una spruzzata di fantasia che, si sa, in questo ambito non guasta mai. Tempest, la città-stato che fa da sfondo alla saga, presenta delle caratteristiche sociali, mercantili ed estetiche molto europee, che ricordano l’epoca d’oro del mercantilismo veneziano, olandese e britannico. Aspetti che, stando al chiacchiericcio telematico e ai rumors che correvano lungo le sale gremite di Essen, rivelano l’intento degli autori, di puntare principalmente sul mercato del vecchio continente per affermare la nuova saga ludica, creata da Mark Wootton e John Zinser. Sarà riuscita la AEG a ricreare uno sfondo appassionante, che spinga i gamers a non sentirsi soddisfatti dopo una singola partita, e a instillare nella loro indole ludica il desiderio di inoltrarsi in tutte le sfaccettature di Tempest? Vediamo.

Effetto Cliffhanger
Cosa succede poi? Chi avrà la meglio? Quali misteri si annidano tra i palazzi? Se la AEG riuscirà a indurre i giocatori a porsi queste domande, allora Tempest avrà lunga vita: l’esperimento seriale avrà fatto centro e riuscirà a calamitare schiere di appassionati, in Europa ma non solo. Intanto, cominciamo col dire che i titoli presentati sono giocabili singolarmente. Senza dubbio, questo è un punto a favore per il progetto: lanciare un’idea così poco battuta nel settore, chiedendo anche esborsi disumani per costruire l’ambientazione, sarebbe stato un suicidio. La casa di produzione, invece, ha dimostrato lungimiranza, proponendo una prima collana che si adatta alle diverse esigenze di portafoglio. Ma non è tutto: cercando di aprire il più possibile il bacino dei potenziali Tempest-fan, le prime quattro avventure ambientate nella fantastica città-stato rispondono anche alle esigenze multiformi, che mirano ad accontentare tanto il giocatore occasionale quanto l’incallito fan di Civilization. Un’operazione, dunque, che si presenta tutt’altro che improvvisata e che pare avere tutte le carte in regola per raggiungere i suoi propositi. Già, a proposito di carte…

Galeotta fu la lettera…
Come ogni fictional world che si rispetti, anche Tempest ha le sue tresche amorose. Proprio da qui partiamo per parlare del primo dei quattro titoli, che in realtà è una piccola appendice degli altri tre. “Love Letter”, questo il nome del minigame, ha il suo incipit in una situazione di forte crisi per la stabilità della polis: la Regina Marianna è stata arrestata per alto tradimento, e sua figlia, la Principessa Annette, ha il cuore a pezzi. Così, i tanti pretendenti alla sua mano che vivono a Tempest cercano di farsi avanti, per alleviare le sue pene e ottenere, chissà, il favore dell’ambita principessa. “Love Letter” è un gioco di Seiji Kanai (precedentemente pubblicato come titolo a se stante e slegato dalla saga) che si compone di 16 carte e permette di giocare da 2 a 4 giocatori. Accolto positivamente dal pubblico, sta facendo parlare di sé per la sua immediatezza e per il prezzo contenuto che rappresenta, per molti neofiti, la catapulta ideale per il mondo di Tempest. Le sue vicende si svolgono, in realtà, dopo un altro titolo, che è quello di Courtier, il quale alza di fatto il sipario sul fantastico mondo della città-stato dove si consumano tradimenti, amori e vendette.

Il Trono..di Tempest
Quello degli intrighi di palazzo è uno dei punti di forza indiscussi del fantasy di George R.R. Martin, che annovera, ormai, milioni di fans in tutto il mondo. I progettisti della AEG, con Tempest, dimostrano di aver capito bene la lezione, gettando nella mischia del mercato ludico Courtier. Come in ogni metropoli che si rispetti, dunque, anche a Tempest non mancano le congiure, le alleanze segrete e i tranelli tra personalità di spicco, per ottenere un posto al sole nell’olimpo nobiliare della città-stato. Qui ci troviamo di fronte a un boardgame fatto e finito proietta da 2 a 4 giocatori dentro le stanze del potere di Tempest, introducendo anche alcuni, importanti personaggi della saga. Avere la possibilità di poter contare su più cortigiani, consente maggiori possibilità di consegnare nelle mani della regina le proprie richieste – che nello svolgersi del gioco prendono il nome di “carte petizione” – e dunque di poter plasmare più dei propri avversari i destini di Tempest. Courtier, insomma, svela il lato più oscuro e politico della città-stato, preda di feroci faide all’interno della sua élite.

A la guerre còmme a la guerre
E veniamo alla vera perla del lotto, il titolo di punta di questa prima, cospicua “infarinata” ludica nel mondo di Tempest. Le vicende della città-stato originata dalla AEG proseguono, così, con “Dominare”, indubbiamente l’episodio interessante del quartetto. Qui, siamo a un livello di gioco piuttosto difficile, che promette 3 ore di divertimento anche ai più navigati game-tester della ludosfera. Ciò che, in Courtier, era accennato, in “Dominare” arriva a pieno compimento: le lotte intestine, infatti, non avvengono solo nel silenzio dei palazzi nobiliari. E’ tutta la città che vive di grande fermento e le dispute per il potere si accavallano: in un tabellone doppio, sarà possibile allargare la propria influenza sui vari distretti della città, disseminando i propri fedelissimi, ciascuno con le proprie, uniche abilità. Tempest è un bottino troppo ghiotto per essere preda solo dei pallidi nobili….

Il resto, mancia
La gloria della città deriva, in gran parte dalla sua vocazione mercantile. Dunque, guadagnare onore e rispetto, in un contesto simile, non può essere solo una questione politica, ma anche di capacità commerciale. Per questo, AEG ha pensato di proporre un quarto titolo, sempre nell’universo di Tempest, dal nome “Mercante”, dove a sfidarsi sono le case che controllano le rotte di commercio più ricche e prestigiose. Da 3 a 5 giocatori, dunque, potranno sfidarsi per difendere i propri scali e le proprie merci di scambio, attraverso anche il favore politico, che naturalmente non resta mai troppo in disparte quando c’è da accumulare dei profitti, anche in un mondo fantastico.

Tiriamo le somme
Come abbiamo visto, gli autori della AEG hanno già fornito un’amplissima panoramica del mondo di Tempest  con questi primi quattro titoli. Ora, dobbiamo chiederci se siano riusciti a rispondere alle domande che enunciavamo in precedenza e, dunque, se siano riusciti a dare vita a una serie che avrà, come loro si augurano, lunga vita. Di certo, l’ambientazione è innovativa: anche se molto sbilanciata sull’ambito monarchico-politico, non mancano gli incroci sentimentali e quelli monetari. Dunque, uno scenario ricco di spunti, che non deluderà i primi curiosi che si stanno già avvicinando alla saga firmata AEG. La domanda che ci poniamo è questa: avendo già sfruttato diverse tipologie di meccanismo ludico, dal gestionale puro, alla lotta di influenza, fino al più accessibile cardgame, come riusciranno i produttori a mantenere vivo l’interesse su questo progetto nel lungo periodo? Visto l’interrogativo, gli intenti dei produttori sembrano raggiunti: non resta che aspettare e scoprire se, in futuro, la AEG tornerà a percorrere le vie di Tempest.

E mentre assistiamo allo sviluppo della saga, confidiamo che anche i tavoli italiani possano vedere un giorno inscenati gli intrighi e le lotte di potere di Tempest. Conferme ufficiali purtroppo non ne abbiamo, ma era chiaro che la presenza di AEG in terra teutonica era anche finalizzata a programmare prossime ristampe multilingua. Di editori nostrani che girovagavano attorno ai tavoli di Dominare ne abbiam visti parecchi , e per quanto azzardare qualche ipotesi di accordo segreto sarebbe perfettamente in linea con lo spirito intrigante del gioco, preferiamo attendere gli annunci dei diretti interessati… se e quando ci saranno.

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