venerdì 19 Aprile 2024

[Spiel 2010] 7 Wonders – 7 meraviglie per 7 giocatori

Presentato con entusiasmo ma come uno dei figli di Dominion, 7 Wonders non era tra i primi nomi nella nostra lista dei titoli da provare, eppure tra il sold out della prima mattina, il colpo d’occhio dei tavoli dimostrativi e l’entusiasmo dello staff Repos ci siamo facilmente convinti a provarlo a pieno regime.
La prima evidenza è proprio la dissomiglianza con Dominion, con il quale ha in comune poco più che l’essere un gioco di carte, mentre l’elemento meccanico principale è il sistema di draft (ossia il selezionare una carta dalla propria mano passando poi le rimanenti al giocatore successivo ricevendo quelle del giocatore precedente), che più facilmente pone 7 Wonders al paragone con Fairy Tale, dal quale però prende le distanze per aspetti davvero fondamentali…

E fondamentali sono le caratteristiche per cui distinguiamo il gioco di Bauza tra tutte le uscite esseniane: porta fino a 7 giocatori, dura trenta minuti (davvero!), diverte e/o soddisfa i giocatori di medio livello.
In effetti il gioco ha un andamento estremamente semplice e scorrevole: si prende una carta, si gioca quella carta in una delle tre maniere possibili, si passano le carte rimanenti; il tutto contemporaneamente a tutti gli altri giocatori, il che spiega palesemente il perché di una durata così ridotta con un numero così elevato di giocatori; il passo successivo però ha l’orma del dubbio riguardo l’interattività, punto debole di molti titoli di ultima generazione. Bene, Bauza ha risolto l’effetto “lontano dagli occhi lontano dal cuore” (ossia quel principio naturale per il quale un giocatore non riesce a tenere in sott’occhio tutte le dotazioni, le scelte e le possibilità di tutti gli altri giocatori per poter scientemente interagire con essi, rassegnandosi così a giocare un semi-solitario comparativo), limitando l’interazione diretta ai giocatori a contatto di gomito, così che si possano acquistare risorse solo da chi sia a destra ed a sinistra del giocatore, e con gli stessi si debbano confrontare le forze militari alla fine di ogni era; ciò rende più abbordabile un approccio strategico al confronto diretto (nei limiti di un gioco di carte).




Questo ci porta al passo successivo, quello in cui si amplia il margine di distacco rispetto ad un formale gioco di draft: le carte infatti non vengono giocate automaticamente, bensì pretendono il pagamento di un ammontare di risorse, e piuttosto che essere solo una collezione di simboli e colori possiedono una funzionalità variabile, dal conferire ulteriori risorse al favorire il commercio, dall’aumento della forza militare allo sviluppo culturale. Un bel passo avanti per un giochino di carte da 30 minuti.
A questo punto però vi starete chiedendo dove siano finite queste meravigliose 7… meraviglie, e questo è un’altro punto a favore del gioco: ogni giocatore infatti interpreta il leader di una civiltà con caratteristiche diverse e con la possibilità di portare a termine la propria meraviglia distintiva, e questi diversi bonus sono un significativo stimolo alla diversificazione delle strategie di gioco, oltre ad aumentare, per necessità, l’interazione (vivere all’ombra del belligerante Colosso di Rodi cambierebbe certamente la vostra disposizione all’autonomia produttiva…).
Nelle tre ere in cui il gioco è diviso dunque ognuno dei partecipanti cercherà di ottenere il massimo dalle possibilità che gli altri giocatori gli presenteranno, cercando però di seguire una propria via verso gli allori della gloria. Delle sette carte che vengono distribuite all’inizio di ogni era a ciascun giocatore solo sei ne verranno giocate, quindi in circa 18 carte dovrete aver completato il vostro obiettivo (che non è detto assolutamente essere la costruzione della vostra meraviglia).



Alla fine, quando il tavolo è invaso da una vera e propria tovaglia di carte colorate, la somma dei punti ottenuti in ogni categoria, un po’ come in Agricola, darà il vincitore.
Per ora il gioco è apparso un pelo troppo complesso per i giocatori completamente nuovi, mentre chi già abbia incontrato giochi di carte del genere non avrà alcuna difficoltà ad entrare nel meccanismo.
Per i maniaci del particolare, sappiate che l’espansione presente nell’edizione speciale aggiunge un’ottava meraviglia: L’Enfant Qui Pisse.

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