giovedì 28 Marzo 2024

Samhain – I clan marciano contro i Romani!

È il primo secolo prima dell’era Cristiana. Le legioni romane avanzano in Gallia, in quella che è probabilmente stata la prima guerra “preventiva” della storia. Giulio Cesare sembra inarrestabile, sottomette un popolo celtico dopo l’altro ed è ormai vicino ai grandi oppida, Alesia e Lutetia. È giunto quindi il momento di fermarlo e i clan si riuniscono nella mistica notte di Samhain (quella che oggi è chiamata Halloween, per intenderci) per decidere chi sarà il nuovo condottiero a cui toccherà il quasi impossibile compito di bloccare gli invasori!

Samhain è un titolo di Alessandro e Mauro Chiabotto, pubblicato da GiochiX e al momento in piena raccolta fondi su Kickstarter e su Giochistarter, con grande successo. Il gioco verrà ufficialmente presentato alla prossima Essen Spiel in Germania e subito dopo a Lucca Games 2017. In Samhain vengono interpretati da 2 a 4 capi di clan celtici che cercano di opporsi all’invasione romana, dandosi nel contempo fastidio tra loro e tentando di farsi eleggere capi dell’esercito gallico. Siamo in pratica davanti ad un altro gioco di piazzamento lavoratori e gestione risorse, ma è evidente che ci sono elementi particolare che stanno rendendo Samhain un gioco molto apprezzato prima ancora dell’uscita e che è costantemente uno dei principali argomenti di discussione nelle più importanti community web di settore: andiamo quindi a scoprire i motivi del successo di questo nuovo prodotto dell’arte del game design made in Italy.

I componenti del gioco sembrano nello standard del genere, cioè segnalini in legno e materiale di cartone. Per la componente lignea abbiamo: cubetti in 4 colori (per i 4 giocatori) che rappresentano i membri dei clan; altri cubetti (stavolta in tre colori) come surrogati di legno, pietra e oro; ulteriori 8 blu che rappresentano i fuochi fatui, e possono essere usati per acquistare punti vittoria ricevendo però effetti negativi in cambio; 8 dischetti in legno (2 per giocatore) da usare sul segnapunti; un dischetto nero più grande che indica il primo giocatore, e 4 dischetti neri piccoli per i round di gioco; infine 15 meeple sagomati a indicare oggetti: falcetti, falò sacri, corni, dolmen e rune Raidho (che tuttavia coi Celti non c’entrano niente, dato che questi popoli usavano l’Ogham e non l’alfabeto runico; una convinzione piuttosto comune ma pur sempre errata), ciascuno dei quali ha un’abilità speciale.
Per la parte cartacea, invece, abbiamo: 4 schermi dei giocatori; 15 carte formato tarocchi che raffigurano ciascuna una Divinità con due aspetti (lato chiaro e lato oscuro) e che vengono usate per le azioni, secondo la modalità che vedremo tra poco; 5 carte Tempio, che riportano due segnapunti (uno per il lato oscuro e l’altro per quello chiaro) per i Punti Devozione (DP); una carta Cimitero/Round, che serve per tener traccia dei round di gioco oltre che per i defunti (sempre di cubetti si parla, sia chiaro); una carta segnapunti per i Punti Vittoria (VP).

La dotazione potrebbe sembrare scarna, ma in realtà già solo le parti in legno rappresentano una cospicua quantità e, nonostante questo, l'offerta indicata su KS per garantirsene una copia – almeno come early bird -è davvero bassa (14€), mentre per la qualità dei componenti dovremo attendere di vedere il gioco nel suo formato definitivo il prossimo autunno (guarda caso proprio nel periodo di Samhain).

Per preparare il tavolo di gioco, si piazzano le cinque carte Tempio scoperte, a caso, a formare una colonna e accanto ad ognuna di esse si posizionano tre delle carte Divinità, che andranno quindi a formare il pool di possibili azioni su cui i giocatori potranno piazzare i vari membri dei propri clan. Poi si pongono le due carte Cimitero e Segnapunti a lato della “mappa” di gioco e si posiziona un dischetto dei round sul primo simbolo del sole raffigurato sulla carta Round, per indicare che stiamo appunto per giocare il primo round. Quindi, ogni giocatore prenderà la sua dotazione (cioè lo schermo per nascondere i suoi materiali, i cubetti ed i dischi del proprio colore, più 2 cubetti di ogni risorsa definiti Risorse Romane) e piazzerà il primo dei suoi dischi segnapunti sulla carta apposita nella casella 0. Infine, si crea una riserva delle risorse dipendente dal numero dei giocatori. Ora la partita può avere inizio. Nota: utilizzeremo il termine “cubetto” per indicare un Membro del Clan, per brevità. All’inizio del gioco, ognuno ha un numero di cubetti determinato dalla quantità di persone in partita (che però potrà aumentare o diminuire durante la sfida).

Si determina a caso il primo giocatore, che inizia a piazzare un suo cubetto su una carta azione, seguito poi dagli altri. Mettere il proprio primo cubetto su una carta concederà due DP dal relativo potere (luce o buio), mentre ogni altro cubetto ivi posizionato ne darà uno solo. Ogni round rappresenta una fase di giorno (luce) o notte (buio), permettendo quindi di usare in ciascuno di questi, solo le relative azioni specifiche delle Divinità. Il round è diviso in due fasi. Nella prima fase, quella di Azione, ogni giocatore potrà scegliere una di tre opzioni: 1) muovere o attivare un membro del clan non “speso” (vedi più avanti), 2) far crescere il clan (cioè aumentare il proprio numero di cubetti disponibili per le azioni), o 3) passare. La prima opzione permette di spostare un cubetto da una carta azione a un’altra adiacente ortogonalmente e/o di compiere l’azione descritta sulla carta dove si trova il proprio cubetto; mentre il movimento è opzionale, l’azione è sempre obbligatoria. C’è inoltre la possibilità di spendere Punti Multipli (MP) per poter compiere l’azione opposta della carta: per esempio, se è giorno e vogliamo usare l’azione del buio, possiamo farlo spendendo appunto 1 MP. Questi ultimi si guadagnano pagandoli in risorse, in DP o in VP e rappresentano in pratica la possibilità di “scambiare” i tipi di risorse del gioco. Dopo aver compiuto l’azione, il cubetto viene “speso” e quindi piazzato nell’area scura della relativa carta. Quando un giocatore non può o non vuole compiere azioni (che, ricordiamo, sono obbligatorie), prende un Fuoco Fatuo per ognuna che non ne svolge.

Per la seconda opzione, il giocatore può acquistare un nuovo cubetto spendendo un numero di MP pari a quello dei propri cubetti già presenti sulle carte azione (quelli sui Templi e nel Cimitero non contano) più uno.

Quando infine tutti i giocatori passano consecutivamente, il round finisce e ha inizio la seconda fase del round, che è appunto quella di Fine Round. In questa si guadagnano VP in base a chi ha la maggioranza di DP sulle carte azione relative a ogni Tempio (quindi su ogni fila). Successivamente si fa avanzare il contatore dei round, si passa il segnalino Primo Giocatore al successivo e si riattivano i cubetti insieme agli oggetti.

Già, gli oggetti: alcune azioni permettono di guadagnarli e ognuno di essi, come detto, conferisce un’abilità speciale. Per esempio la runa fa ottenere immediatamente una risorsa a propria scelta, laddove il corno consente di spostare – anche diagonalmente – un cubetto su una carta adiacente, anche se “speso”.

Durante il gioco si possono verificare anche due eventi. Il primo avviene quando tutti i Fuochi Fatui della riserva sono finiti ed è chiamato appunto Fuochi Fatui; durante questo, chi possiede il maggior numero di segnalini Fuoco Fatuo dovrà “sacrificare” un suo cubetto mandandolo al Cimitero. Quest’ultimo può però ospitare solo un numero finito di defunti: quando sarà pieno, infatti, tutti i cubetti tornano ai propri controllori (un po’ come il Warp di Cosmic Encounter, insomma). Tale ritorno costituisce proprio il secondo evento, chiamato evento Cimitero.

Quando l’ultimo round è stato giocato, la partita finisce. Se almeno un giocatore non ha ancora tutte e sei le Risorse Romane dietro il suo schermo, colui che ne ha di meno viene bollato come traditore e perde la partita immediatamente (o perde 6 VP in una partita a 2 giocatori). Poi si calcolano i VP e chi ne ha di più è dichiarato vincitore della partita. Questi avrà l’onore di guidare i Celti alla loro sconf…ahem battaglia finale contro Cesare. Uhm… dubbio onore, quantomeno!

Da quanto abbiamo potuto conoscere fin qui, Samhain appare quindi come un classico titolo di worker placement, ma con un paio di interessanti differenze dallo standard. Innanzitutto, dal punto di vista produttivo, sembra molto promettente l'idea di affiancare una produzione contenuta – per materiali e prezzi – a un'esperienza di gioco che si preannuncia comunque vicina ai gusti degli "hard gamer". Per quanto concerne le meccaniche, invece, senza dubbio l’idea più interessante appare quella dei Punti Multipli, perché grazie a essi i giocatori potranno decidere come gestire i punti e le risorse guadagnate, trasformando gli uni nelle altre e viceversa, e quindi permettendo una maggior flessibilità rispetto ai tanti titoli simili sul mercato. Questo, aggiunto alla breve durata di una partita – almeno sulla carta (circa 60 minuti da quanto riportato sulla scheda informativa) – rende Samhain potenzialmente interessante anche dal punto di vista della rigiocabilità e della longevità. Chiaramente aspettiamo una prova su strada per poter verificare la bontà dei meccanismi del gioco, ma già dalle anteprime visionabili e dal regolamento, appare chiaro che questo Samhain ha molto da dire nel suo campo e, per quanto farsi eleggere capo dei Celti contro i Romani equivale ad una condanna a morte, è pur sempre un onore presentarsi dinanzi a Morrigan dopo aver tentato di difendere il proprio popolo!

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