martedì 19 Marzo 2024

Happy Pigs

Qualche anno fa andava di modo il cocomero che, a dispetto di anni di canzoncine d'asilo, anziché essere tondo tondo era decisamente a forma di cubo. Forse si è ispirato a quello l'illustratore di Happy Pigs, dove interpreteremo degli allevatori di maiali particolarmente cubici e, diciamolo, nemmeno troppo felici! Considerando il destino delle future porchette come non capirli in fondo… Ma fare l'allevatore di maiali è tutto rose e fiori? O forse più ghiande e fango? Vediamo come Kuraki Mura e la Iello Games rispondono a questa domanda in Happy Pigs

  • Titolo: Happy Pigs
  • Autori: Kuraki Mura
  • Editore: Iello Games
  • Genere: Gestionale economico
  • Numero Giocatori: 2-6
  • Durata: 30-60 minuti
  • Dipendenza dalla lingua: elevata
  • Illustratori: Biboun

Del maiale non si butta niente (Materiali e confezione)
Aperta la scatola troviamo l'equivalente di un acro di foresta amazzonica in cartoncini vari. Le componenti del gioco sono infatti quasi tutte in cartoncino spesso e dovrete mettere in conto un quarto d'ora di defustellamento. Iniziamo dai maiali, protagonisti indiscussi anche della componentistica: li troviamo in quattro stadi di vita, rappresentati con tessere di dimensioni diverse, dal piccolo e simpatico maialino appena nato all'enorme suino maturo. Le tessere sono tutte in doppia faccia, un lato per i maiali appena nati/comprati, e l'altro per quelli vaccinati. Le illustrazioni sono particolari: le bestie sono raffigurate con uno stile che potremmo definire "cubico" più che cubista, tutto sommato gradevole, e riempiono letteralmente le tessere su cui sono illustrati. Da notare il dettaglio che i capi vaccinati hanno, oltre al simbolo della croce rossa in alto a destra, un cerotto sul fianco.
Con lo stesso stile grafico troviamo gli strumenti (Razioni extra, Amuleti dell’amore e Vaccini) che ci aiuteranno nell'impresa, le tessere con le azioni che potremo scegliere nel corso della partita, i campi su cui faremo razzolare i maiali e le monete, nei tagli da 1, 5, 10, 50 e 100. Completano la dotazione del gioco le carte evento, di forma quadrata stampate su carta patinata, e alcune bustine di tipo ziplock per riporre il gioco a partita finita. Dal punto di vista della componentistica Happy Pigs viene quindi promosso a piene ghiande, il materiale è funzionale allo scopo, robusto e gradevole da guardare.
La scatola oggetto della nostra recensione è l’edizione in inglese di Iello, Happy Pigs è disponibile anche in italiano dalla sempre valida Uplay.it.

  

Perle ai porci! (Descrizione del gioco)
Durante la preparazione del gioco ognuno riceve in dotazione un campo, del denaro e le sue quattro tessere azione, uguali per tutti. Viene quindi preparato il mazzo delle stagioni, pescando quattro carte per stagione e mettendole in ordine (Primavera, Estate, Autunno e Inverno) in un unico mazzo. Segue una specie di "turno zero" in cui tutti devono comprare cinque oggetti a scelta tra maiali, campi o dotazioni, come i vaccini o il cibo extra. Il giocatore può comprare quello che vuole in qualunque combinazione e non è tenuto a spendere tutto il denaro iniziale.
Una partita a Happy pigs si svolge nel corso di un anno, suddiviso nelle quattro stagioni a loro volta divise in quattro turni di gioco. Ogni turno ha la medesima struttura che andiamo di seguito a descrivere. viene pescata una carta evento. Queste sono legate alla stagione in corso, per cui in partita avremo quattro carte per la primavera, quattro per l'estate, e così via. L'evento estratto ci da due importanti informazioni:a quantità di azioni per tipo disponibili ai giocatori e, ovviamente, la descrizione di cosa accade nel turno in corso. Gli eventi possono da una variazione nei prezzi dei maiali, a un premio per chi raggiunge determinate condizioni (ad esempio, tre vaccini gratis al giocatore con il maggior numero di maialini), ad altro ancora.

Una volta scoperto e risolto l'evento, i giocatori scelgono segretamente quale azione vogliono eseguire per quel turno. Le azioni possibili sono quattro, ovvero:

Comprare: ovvero acquistare un oggetto dal mercato, cioè dalla riserva.
Vendere: ovvero  cedere un oggetto al mercato in cambio di denaro.
Nutrire i maiali: ovvero aumentare un maiale di una taglia o di due se si possiede e si sceglie di scartare l'oggetto razione extra.
Far accoppiare i maiali: ovvero ottenere un cucciolo se si possiede una coppia di maiali almeno di dimensioni medie. Se però si possiede e si scarta un talismano dell'amore, il capo appena nato sarà subito di dimensioni piccole (povera scrofa!).

  

Ogni azione può essere eseguita un numero di volte pari a quanto riportato sulla carta evento del turno in corso, diviso per la quantità di giocatori che hanno scelto quell'azione. Ad esempio, se sulla carta evento è riportato che è possibile eseguire otto azioni Nutrire i maiali e due giocatori hanno scelto la medesima azione, ognuno di loro potrà compierla solo quattro volte.  Ogni suino può essere fatto oggetto  di un'azione una sola volta per turno, per cui nel nostro esempio i due giocatore avrebbero potuto far crescere di taglia quattro maiali diversi a testa. Eventuali azioni che non vengono utilizzate, comunque fruttano al giocatore una moneta.

Quando tutti i giocatori hanno eseguito le loro azioni il turno termina e si gira una nuova carta evento.

 In qualunque momento, anche durante la fase delle azioni degli altri, scartando la dotazione vaccino, è possibile vaccinare un maiale e questa è una cosa importante visto che, al termine della stagione (quindi ogni quattro turni), tutti gli animali che non hanno subito questo trattamento devono essere scartati.

Una volta scoperta l'ultima carta evento si gioca il turno conclusivo, si scartano eventuali maiali ancora non vaccinati e si vendono gli altri. Il giocatore che alla fine ha più soldi è il fattore di maggior successo e, logica conseguenza, il vincitore della partita.

  

Il Maiale sogna ghiande (Esperienza di gioco)
Dopo aver letto le poche regole e defustellato l'equivalente di un campo di calcio in segnalini ci è apparso subito evidente che Happy Pigs sarebbe scorso liscio come un bicchiere d'acqua. La struttura è molto semplice e, dopo un paio di turni, si ha ben chiaro il funzionamento del gioco. Più che decidere semplicemente quale azione scegliere, è necessario infatti cercare di capire cosa vogliono fare gli altri e muoversi di conseguenza per massimizzare l’efficacia delle scelte a propria disposizione. In questo senso va detto che l'esperienza di gioco cambia drasticamente in base al numero di giocatori: in tre è facile essere i soli a scegliere un'azione, per cui si godranno di molte ripetizioni della stessa, mentre in sei può capitare non di rado di doverla dividere con uno o due degli altri partecipanti. Nelle partite svolte,infatti, quando abbiamo giocato in tre era abbastanza facile ottenere otto ripetizioni di un'azione, cosa che consente sia di sfruttarla al massimo sia di ottenere soldi per quelle non utilizzate. Ad esempio se ho quattro maiali e ottengo otto ripetizioni di Nutrire, posso usarne quattro per i suini e quattro le converto in monete. Giocando in sei le ripetizioni si riducono drasticamente, per cui delle otto di cui sopra probabilmente me ne toccheranno solo quattro o addirittura due, per cui potrei non avere nemmeno la possibilità di far crescere tutti i maiali, figurarsi prendere soldi. Come spesso accade in questi casi il numero ottimale di giocatori è nel mezzo, infatti le partite a quattro sono state quelle più efficaci nel farci apprezzare la particolare meccanica di scelta delle azioni, senza esagerare nello stringere troppo le opzioni e la loro efficacia.
Qualche perplessità mi è nata invece sugli eventi di inizio turno, non tanto sulla loro risoluzione, ma sul loro bilanciamento. Solo alcuni infatti si possono ripetere durante l'anno, e premiare più volte lo stesso giocatore, dandogli così un vantaggio sostanzioso. Va detto però che, una volta fatte un paio di partite, gli eventi si conoscono ed è possibile prepararsi di conseguenza, tuttavia, nella prima partita, è inevitabile una forte sensazione di casualità.
Il regolamento propone anche due varianti. La prima, piuttosto interessante, consiste nel tenere il mazzo degli eventi a faccia in su, rendendo in questo modo visibile l'evento del turno successivo e permettendo di organizzarsi di conseguenza. Questa modifica, pur allungando leggermente i tempi di gioco a causa delle maggiori considerazioni da fare, aiuta moltissimo a ridurre la casualità di cui parlavamo nelle prime partite e rende il gioco più impegnativo. La seconda variante cambia la modalità di scelta delle azioni che, anziché essere contemporanea,  in ordine di turno. In questo modo l'ultimo giocatore ha il vantaggio di sapere cosa hanno scelto gli altri e può optare per l'azione meno gettonata e ottenerne il massimo vantaggio. Questa opzione, a nostro avviso, rendendo palesi le scelte degli avversari toglie al gioco la parte più accattivante, ovvero quella di cercare di intuire il gioco degli altri e, ahimé, la risultante è un po’ troppo manchevole di mordente.

  

Anche un maiale può arrampicarsi quando viene adulato! (Considerazioni Finali)
Come detto Happy Pigs, alla stregua di un bicchiere d'acqua, scorre liscio  e può soddisfare una gola riarsa, ma di certo non fa del sapore il suo punto di forza. La maggior parte del gioco è nel capire le mosse degli avversari, tanto da far passare in secondo piano lo sviluppo della propria fattoria… sviluppo che, in realtà, è estremamente limitato. In Happy Pigs non hai modo di creare un motore di efficienza, le dotazioni hanno un effetto utile ma – come visto nella descrizione delle azioni – marginale, tranne il vaccino che, a meno che non si vogliano perdere tutti i maiali ogni stagione, è obbligatorio. Anche il fatto che, al termine della partita, tutti i maiali vengono venduti in automatico e al prezzo normale, fa sì che l'azione di Vendere durante i turni di gioco venga percepita come meno utile rispetto alle altre, riducendo quindi le già poche opzioni disponibili.
Pur nella sua semplicità Happy Pigs si è comunque dimostrato gradevole, decisamente non lo consiglierei a un giocatore esperto, ma può essere un buon introduttivo per chi non è pratico di titoli gestionali oppure se si è in presenza di giocatori molto giovani.

Pro:
–       Ha delle illustrazioni accattivanti
–       Si presta bene ad essere giocato dai più giovani
–       Un buon introduttivo al genere

Contro:
–       Aspetto gestionale forse un po' troppo semplicistico
–       Dopo un paio di partite rischia di diventare ripetitivo

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