martedì 16 Aprile 2024

[PLAY 2016] Lancillotto – chi sarà il cavaliere più gentile del reame?

Durante la scorsa edizione di PLAY abbiamo avuto modo di conoscere Lancillotto.
No, non abbiamo partecipato a una giostra medievale, piuttosto siamo riusciti a conoscere l’omonimo titolo realizzato da Mario Papini e che verrà prodotto dalla Ergo Ludo Editions auspicabilmente per la prossima Lucca Games.
Nella cornice del festival modenese, dunque, abbiamo lucidato le nostre armature e abbiamo preso il nostro posto alla tavola rotonda o, più precisamente, a un tavolo appositamente allestito da Ghenos Games, che distribuirà questo prodotto sul mercato italiano.
Ma vediamo in maniera più dettagliata di cosa stiamo parlando.

In Lancillotto, da 2 a 4 giocatori impersoneranno altrettanti cavalieri della tavola rotonda, in lizza per mostrare le proprie virtù e impegnati nella ricerca del sacro Graal,  al fine di emergere tra tutti ed essere dunque investito del titolo di Primo Cavaliere.
Il gioco, in sostanza, fonde meccaniche di selezione azioni e di collezione oggetti, per consentire ai partecipanti di conseguire degli obiettivi, oltre che di avanzare sul tracciato della ricerca del Graal.


All’inizio della partita, scelto casualmente il primo giocatore, ognuno dispone la propria pedina cavaliere su un posto libero tra quelli della tavola rotonda. Tutti quanti garantiscono un bonus per una delle azioni selezionabili nel turno (che vedremo più avanti) ed essendo ordinati numericamente, determinano l’ordine con il quale verrà intrapresa la prima azione.
Da qui in avanti prende il via la fase delle azioni, durante la quale i giocatori potranno piazzare la loro pedina in uno degli spazi del tabellone ed eseguirne la relativa azione. Questi spazi sono disposti a individuare una sorta di percorso che andrà seguito obbligatoriamente in senso orario. Ciò sta a significare che, una volta scelta una determinata azione,  non si potrà più “tornare indietro” per tutta quella fase. Inoltre, l’ordine di gioco varierà round dopo round, andando dal più avanzato in questo percorso al più arretrato. Nonostante il tabellone sul quale abbiamo giocato fosse ancora in uno stadio prototipale, la grafica è apparsa comunque a un avanzato livello di lavorazione e presumibilmente (al netto delle colorazioni) nella sua struttura di massima definitiva.

Vediamo quindi nel dettaglio quali compiti potranno svolgere gli aspiranti primi cavalieri e in quali modalità.
Infatti, le tipologie di spazi azione possibili variano anche rispetto alla modalità con i quali vi si interagisce. Innanzitutto, alcune di essi vanno affrontati in maniera necessariamente sequenziale: ad esempio, il mercato del villaggio e quelli esterni, offrono dei percorsi per ottenere delle armi (spade, mazze e lance), i quali andranno seguiti un passo alla volta (spendendo dunque più turni), fino ad arrivare alla posizione che farà ottenere l’oggetto desiderato. Lo stesso dicasi per l’area del lago, che permetterà, al termine della fase delle azioni, di prendere il segnalino Excalibur (o di rubarlo a chi lo possedeva), ma soltanto al completamento di un numero di passi (e quindi, ancora una volta, turni), che oscilla in partita mediamente tra 4 e 5. Equivalentemente, arrivando a conferire con Merlino, al secondo step, si riuscirà a conquistare uno dei suoi servigi (rappresentati da cubetti).
Un po’ più “classiche” sono invece le aree dedicate alle missioni, che fanno guadagnare, a scelta, nessuna, 1 o 2 carte di vari tipi (nemico, cavaliere ucciso, alleato o donna); quelle appartenenti a Galahad e Parsifal che consentiranno – rispettivamente – di imparare una virtù (piazzando sul relativo spazio uno degli indicatori del proprio colore), oppure di dimostrare di possederla (spendendo il numero adeguato di risorse indicato) e guadagnare i punti prestigio che ne derivano. Tali punti sono di più se la virtù mostrata era stata precedentemente imparata da Galahad, ma ogni virtù è apprendibile e dimostrabile una sola volta in partita per ogni giocatore. Ad esempio, se si dimostra a Parsifal di possedere la gentilezza, avendo il maggior numero di carte donna rispetto agli altri giocatori, si ottengono 3 punti prestigio, che diventano 5 se tale virtù era stata precedentemente imparata dell’area di Galahad.
Proseguendo nel novero delle azioni, è possibile intraprendere missioni in terre lontane e guadagnare così dei punti prestigio, al costo di varie armi; si può portare il proprio cavaliere da Morgana, oppure infine inviarlo alla ricerca del Graal. Queste ultime sono le azioni più particolari, pertanto vanno spiegate per bene.
Piazzare il segnalino sulla ricerca del Graal, permette al giocatore corrispondente di avanzare il suo indicatore sul tracciato della cerca. L’avanzamento sarà di un passo, se lui è il più avanti in quel tracciato, altrimenti ammonterà a due passi. Va notato che questa zona è l’ultima stazione del percorso ideale di aree azione identificate sul tabellone, pertanto i giocatori vi potranno rimanere per più turni (effettuando ogni volta l’avanzamento sul percorso della cerca), fino a che tutti non lo avranno raggiunto con la loro pedina. Appena si verifica tale evenienza, la fase delle azioni avrà termine e ognuno dovrà quindi prendere nuovamente posto alla tavola rotonda prima di iniziare le operazioni di fine turno.
Prima di passare però a descriverle, spendiamo due parole anche sull’azione legata a Morgana. Questa infatti consente, a chi la seleziona, di effettuare una nuova fase di selezione azioni e, contemporaneamente, di cacciare tutti i presenti alla ricerca del Graal, concludendo di fatto in anticipo la fase azioni di questi ultimi.

Prima di un nuovo giro di scelta delle azioni, durante le operazioni di fine turno, sarà dunque possibile scartare favori di Merlino per liberarsi di armi, oppure per ottenere o scartare carte. Specie per quanto riguarda le carte, questo momento della partita è cruciale perché i servigi di Merlino rappresentano l’unico modo per potersene liberare, visto che se ne potranno accumulare non più di 7.
Al termine dell’ottavo turno, la partita avrà termine e si conteranno i punti prestigio ottenuti grazie alle virtù mostrate, alle missioni svolte, al possesso di Excalibur e alle risorse accumulate. A questi, il giocatore più avanzato nel tracciato del Graal, sommerà punti prestigio in maniera direttamente proporzionale alla distanza accumulata sugli altri più indietro.
Ovviamente, chi avrà raggiunto il totale maggiore sarà il vincitore.
Prima di passare alle conclusioni, accenniamo sinteticamente ai bonus abilitati dalle posizioni scelte dai giocatori per la tavola rotonda. La maggior parte di essi permette di avere facilitazioni allo svolgimento di una singola azione (ad esempio sconti di risorse per svolgere le missioni in terre lontane, oppure la possibilità di ottenere più carte nelle missioni, oppure ancora l’ottenimento di un cubetto servigio di Merlino), oppure di ottenere punti prestigio. Fa eccezione la postazione appartenente a Mordred che invece è l’unico modo per consentire al giocatore che l’ha scelta, di piazzarsi sull’area di Morgana. 

A dispetto di una spiegazione articolata all’inizio, Lancillotto appare molto scorrevole e ben congegnato, sebbene probabilmente apprezzabile a pieno solo dopo un po’ di esperienza.
La particolare varietà delle azioni, così come la trovata del “percorso” da seguire per sceglierle, lo rendono certamente intrigante rispetto ad altri titoli della stessa tipologia.
L’interazione, esclusivamente di tipo indiretto, sembra possa permettere a tutti di disegnare una propria strategia senza asfissiare nessuno, ma nello stesso tempo, grazie alla meccanica del Graal, impone di doverlo fare ottimizzando il tempo necessario. Di fatto, quella temporale, sembra divenire un’altra risorsa implicita del gioco che certamente dovrà essere tenuta bene in considerazione.
Il titolo non appare certamente come uno di quelli dotati di una “partenza sprint”, ma con molta probabilità, gli amanti delle pianificazioni a medio e lungo termine, potranno trovare in esso pane per i loro denti.
Non ci resta quindi che pazientare qualche mese per poter mettere le mani sulla versione definitiva e, quindi, provarlo come si conviene per poter 

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