martedì 19 Marzo 2024

The Foreign King – Con Leopoldo a spasso per il Belgio

Mancano pochi giorni al termine della campagna di fundraising per la realizzazione di The Foreign King il nuovo gioco strategico leggero di Javier Garcia già autore del poco conosciuto Mecca, edito nel 2011 dalla Nestor Games. A oggi The Foreign King ha raccolto oltre 6 volte il budget iniziale prefissato ed è stato perciò supportato con particolare entusiasmo dai backer nazionali e internazionali (la raccolta dei fondi, infatti, è stata promossa su diverse piattaforme: dall’italiana Giochistarter alla tedesca Spiele Schmiede fino alla ultra conosciuta Kickstarter).

In attesa che questo titolo arrivi sul tavolo dei giocatori grazie all’editore GiochiX, forniamo una breve anteprima del prodotto per darvi modo di capire se sarete disposti ad andare a spasso con il buon re Leopoldo del Belgio per le province del suo regno appena nato!

Un po’ di storia. L’ambientazione di questo titolo per 2-4 persone si basa sull’ascesa al trono di Leopoldo I del Belgio, un re tedesco (straniero, appunto) chiamato a reggere le sorti del neonato stato del Belgio, staccatosi dall’Olanda nella prima metà del secolo XIX.
Leopoldo fu il motore dell’industrializzazione del Paese, girando per le varie province con lo scopo di trasmettere ai suoi sudditi la vicinanza del sovrano nello sforzo di ritagliarsi uno spazio tra le potenze europee.

Ma questo The Foreign King è decisamente un esponente del filone German Game, quindi bando all’ambientazione e immergiamoci nel gioco!
The Foreign King è un classico gioco di controllo territori, che occuperemo spostando e facendo agire le nostre pedine, che in questo caso sono gli onesti e operosi cittadini del Belgio, fedeli alle varie influenti famiglie del Paese. L’obiettivo è sempre quello: racimolare sudati punti vittoria per potersi sedere vicino al Re e diventare i più influenti della combriccola.

Il tabellone mostra, al centro, il regno del Belgio suddiviso nelle sue 9 province. Sulla parte sinistra si trova l’area delle azioni disponibili ai giocatori, mentre sulla destra il simbolo di un emiciclo rappresenta il Parlamento. La sequenza del turno di gioco e la classica cornice segnapunti completano le aree della plancia, che dalle immagini a disposizione in rete appare essenziale con il faccione di Leopoldo in primo piano, dove piazzeremo la pedina che rappresenta il Re.

Le regole del gioco sono decisamente facili, come è intuibile seguendo il bel video tutorial realizzato per la presentazione del gioco che consente in pochi minuti di apprendere le meccaniche base di The Foreign King.

Il meccanismo di azione è basato sulla scelta, a turno, di una delle azioni disponibili sull’area apposita. Ogni giocatore posiziona la propria pedina sullo spazio azione che intende svolgere e che non potrà poi essere selezionato dagli avversari.

La gamma delle azioni disponibili varia in base al numero dei partecipanti al gioco, per cui, ad esempio, l’aiuto della Regina è un’opzione possibile solo quando siedono al tavolo 4 giocatori.

Nel proprio turno ognuno può muovere dalla propria riserva un cittadino su una delle province del Belgio o anche di più, se paga un Franco (la moneta del gioco … a quei tempi niente Euro) per ogni volenteroso supporter in più.
Altre opzioni possibili sono costruire industrie; muovere i propri cittadini presenti sulla mappa nelle province adiacenti (anche qui, se ne muove uno gratis, mentre per esodi più massicci occorre mettere mano al proprio tesoretto di Franchi);  piazzare un deputato in Parlamento, ovvero fare eleggere un proprio cittadino e parcheggiarlo nell’area apposita in attesa di poterlo sfruttare; ricevere monete; chiedere (pagando) l’aiuto della Regina per svolgere un’azione già prenotata da un avversario; cambiare l’ordine di turno e, dulcis in fundo, muovere il nostro Re Leopoldo per il Paese.

Per realizzare punti in The Foreign King, i giocatori possono optare per due strade diverse. Se ne ottengono infatti durante la partita, quando Leopoldo viene posto su una provincia e si verifica immediatamente chi possiede la maggioranza di cittadini in tale area. Il valore del punteggio ottenuto cambia se il territorio è privo di industrie o se sono presenti fabbriche (in base al tipo di fabbrica, poi, i punti conquistati possono variare). Da notare che le fabbriche (tessili e metallurgiche) possono essere conteggiate in questo modo solo una volta, dopodiché si “tappano” per indicare che non potranno più essere sfruttate da altri per il resto della partita.In questa fase, se abbiamo fatto eleggere qualche nostro deputato in Parlamento, possiamo decidere di spostarlo dal comodo scranno dell’aula per farci dare manforte “sul territorio”, cambiando gli equilibri esistenti.

Chi costruisce fabbriche, poi, ottiene anche un riconoscimento dal Re per il suo sforzo di modernizzare il Paese. Nel gioco questo si traduce con l’ottenimento di speciali tasselli che valgono punti vittoria a fine partita o che possono essere impegnati per ottenere dalla banca del denaro supplementare.

Il secondo modo di fare punti si realizza al termine della partita, quando si contano la maggioranza di cittadini tra le province e quella dei deputati nel Parlamento, la quantità di denaro accumulato e il numero di onorificenze ricevute.

The Foreign King è questo. Semplice, lineare, certamente non particolarmente innovativo, ma con il vantaggio di offrire una sfida strategica adatta anche ai giocatori alle prime armi. La durata di una partita dovrebbe attestarsi sotto l’ora di gioco: altro elemento capace di rendere The Foreign King la scelta adatta per una serata dedicata al proselitismo dei babbani.

I materiali sono quelli classici di un German duro e puro: cartone e legno. Nessun fronzolo e nessuna concessione all’estetica se non strettamente funzionale allo svolgimento della partita. Nella campagna di fundraising  sono previste anche diverse espansioni: la Ferrovia per connettere le diverse province, quella che pone i Cattolici contro i Liberali per il controllo politico del Belgio e che costringe ogni giocatore ad aderire a uno dei due schieramenti… con punti vittoria supplementari se il partito vincente controlla il maggior numero di province e, infine, l’espansione Rivolte che simula i moti insurrezionali europei del 1848, durante i quali il nostro Leopoldo, oltre a farci guadagnare punti con le sue scampagnate, ci consente di controllare i rivoltosi e di rovinare i piani degli avversari.

The Foreign King si propone quindi sul mercato come un’opzione da mettere in tavolo quando si ha una compagnia mista di gamer e di giocatori alle prime armi, oppure per fare conoscere il variegato e raffinato mondo dei giochi da tavolo ai babbani che abbiano voglia di spremersi le meningi per meno di un’oretta in compagnia.

Chi ci segue lo sa (e per tutti gli altri lo diciamo ora): per ora nessun giudizio. Attendiamo di andare in gita con Re Leopoldo e di parlare direttamente con lui, per capire se questo The Foreign King sia o meno quello che promette. E vi ricordiamo che se volete garantirvi sin da ora la vostra copia, avete ancora sette giorni di tempo per partecipare al finanziamento, che intanto procede a gonfie vele. Potreste anche contribuire a sbloccare nuove migliorie.

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