giovedì 25 Aprile 2024

[Norimberga 2014] Iello scommette sui ninja e i pirati zoomorfi

La Iello è una casa editrice molto ben conosciuta per una serie di giochi ambientati di grande successo, molti dei quali sono stati localizzati nel nostro paese da diversi editori. Tra King of Tokyo, Ghooost!, Innovation e tanti altri titoli, la casa francese sembra non conoscere pausa. Alla fiera di Norimberga la Iello è arrivata in forze, complici anche due kickstarter di successo (uno dei quali è ancora in corso, e di cui parleremo a breve).

Il primo gioco che abbiamo conosciuto, per 2-6 giocatori, si intitola Piña Pirata, ideato dal famoso Donald X. Vaccarino. Si tratta di un gioco di carte dalle meccaniche apparentemente semplici: i giocatori devono giocare dalla propria mano carte che siano dello stesso simbolo di quella che sta a terra (i simboli sono pirati dalle fattezze animali, come polpi, coccodrilli e così via). Il primo che finisce le sue carte ottiene un pezzo di mappa, e chi ottiene quattro pezzi di mappa trova la X dove è sepolto il tesoro (ovvero vince la partita). Semplice. Ma attenzione: all’inizio della partita si pescano due tasselli mappa e si giocano scoperti sul tavolo. Ogni tassello mappa riporta una regola speciale, quindi all’inizio della partita ci sono due regole speciali in gioco. Quando un giocatore si conquista il suo tassello mappa, ne pesca due e li guarda, uno se lo terrà per comporre la mappa, e l’altro lo giocherà come regola aggiuntiva. Durante la partita ci possono essere fino a 6 regole aggiuntive sul tavolo. Se dopo la sesta  se ne dovesse pescare una nuova, essa andrà a sostituire una delle vecchie. Peraltro, le regole possono interagire fra di loro, ed andare a formare combinazioni micidiali (p.es. tutti i coccodrilli valgono come tartarughe, e se pesco una tartaruga posso darla al giocatore alla mia destra). Un gioco che, come dicevamo, all’apparenza pare semplice, ma che in realtà ha una rigiocabilità ed una profondità decisamente inaspettate.

Il secondo gioco presentato dalla Iello si intitola Shinobi Wat-aah!,  dell’esordiente Théo Rivière , ed è un gioco ambientato in un mondo di ninja zoomorfi, con due livelli di regole: base ed avanzate. Nella versione base, i giocatori cercano di controllare l’esercito ninja più potente; a questo scopo ciascun giocatore usa le carte della sua mano. In ogni turno, un giocatore pesca una carta oppure sceglie di diventare corrotto dall’oscurità, ed in questo caso gira una carta e pesca nuove carte pari al valore della carta girata +2; la carta girata finisce però nella sua pila della corruzione (punti negativi a fine partita).
Arriva poi il momento di giocare le carte dalla propria mano, iniziando un nuovo clan o rinforzandone uno già esistente. Per creare un nuovo clan, bisogna giocare da 2 a 4 carte dello stesso clan (il gioco include 9 diversi clan); va menzionato che a seconda del numero di carte giocato si attivano diversi effetti. In alternativa, si possono giocare una o due carte dello stesso colore su un clan già esistente (eventualmente attivandone l’abilità in base al numero di carte giocate), oppure giocare uno Yokai, cioè un personaggio particolare non allineato a un clan che però attiva immediatamente la sua abilità. Infine, il giocatore deve scartare una carta.
Quando sul tavolo ci sono 4 clan, il gioco finisce e chi ha il totale di punti più alto vince (i punti sono dati dai valori delle carte).
Con le regole della versione avanzata, il gioco cambia radicalmente, in quanto usa molti più componenti: una plancia, un set di shuriken di legno per ciascun giocatore, e diversi mazzi di carte oltre a quello base. Nel gioco avanzato, lo scopo è quello di sconfiggere una creatura particolarmente malvagia, che viene scelta a caso tra le 5 presenti nel gioco. Il gioco procede come in quello base, ma alla fine del round i giocatori ottengono shuriken in base a quanti punti ninja hanno ottenuto. Gli shuriken vengono poi piazzati in diverse aree della plancia, in base a come si vogliono investire: pescare carte abilità, prendere punti vittoria, oppure esaminare le carte “boss” non scelte (ma attenzione: una delle 5 carte “boss” resta sempre fuori dal gioco e quindi non si può mai essere sicuri di chi sarà il cattivo della situazione), o ancora investirli per quando si dovrà fronteggiare il boss. L’ultimo giocatore di ogni round invece pesca una carta speciale che serve a tentare di riequilibrare la sua posizione rispetto agli altri.
Una partita dura 3 round, alla fine dei quali bisogna combattere il boss finale: quando viene svelato chi è, si scoprono anche i modificatori che variano a seconda del numero di shuriken che sono stati accumulati sul boss. Per alcuni boss è meglio che siano tanti, per altri meno, per altri ancora uno specifico quantitativo… per questo è utile cercare di scoprire chi sarà il boss durante la partita.
Che vi piaccia o meno il genere, Shinobi Wat-aah! attirerà sicuramente  la vostra attenzione, poiché si fregia delle bellissime illustrazioni di Naiade, che abbiamo conosciuto ed apprezzato principalmente con Seasons.

L’ultimo gioco del quale parliamo è appena uscito vittorioso dal suo kickstarter, ed  un semicollaborativo sui supereroi ideato da Frédérick Condette, dal titolo di Guardians’ Chronicles. In questo godibilissimo titolo, ogni giocatore interpreta un supereroe dotato di un proprio mazzo di carte e la propria miniatura. Le varie missioni vedranno utilizzare in maniera differente i diversi tile per  rappresentare la location delle nostre avventure, come nei più classici boardgame con le miniature muoveremo i nostri personaggi tra stanze e corridoi nel tentativo di soddisfare i requisiti della missione e contrastare i piani diabolici del malefico professor Skarov. Per muoversi, sparare, usare poteri e qualsiasi altra cosa, dovremo giocare delle carte.  Queste carte possono essere giocate in maniera diversa sui due lati della plancia dell’eroe:  per potenziare le sue abilità la carta va giocata a destra, mentre giocandola a sinistra possiamo usufruire di un potere speciale.

 Al turno dell’arcinemico, agiscono invece i “minion” del genio del male, che usufruisce anche di un suo mazzo di carte, che può essere giocato esattamente come le carte degli eroi, solo che diminuisce le abilità dei personaggi, o ha effetti negativi a seconda di dove viene giocata la carta. Va anche menzionato che i cattivi del gioco sono più di uno (tra cui la figlia del presidente USA che se non liberata in tempo diviene un mostro mutante), e gli eroi stessi hanno tre livelli di potere, che possono essere usati per calibrare il livello di difficoltà del gioco: un supereroe a piena potenza rende il gioco più facile, mentre un principiante fa sì che il quoziente di difficoltà del gioco aumenti.
Gli eroi devono compiere diverse missioni, ed i loro progressi daranno vita agli articoli che saranno pubblicati su la prima pagina del giornale cittadino. La pagina viene composta man mano che le missioni procedono inserendo degli appositi tasselli doppia faccia che raccontano i successi o i fallimenti dei protagonisti (negli spazi eventualmente lasciati vuoti da questa composizione si possono persino inserire pubblicità fittizie). Potete star certi che un’occhiata veloce alla pagina del giornale fa intendere molto bene come è andata la partita.

Infine va menzionata una novità che non abbiamo potuto visionare, ma che sarà pronta a breve: un nuovo gioco di Richard Garfield, chiamato King of New York. Per quanto pienamente compatibile con l’arcinoto King of Tokyo, e dello stesso tenore (mostri giganti che distruggono una città, in questo caso N.Y.), ci sono differenze col suo predecessore, per alcune meccaniche che riguardano principalmente i dadi. Infatti solo tre delle facce saranno in comune con i dadi di King of Tokio, e cioè guarigione, attacco e energia. Le altre tre facce dei dadi saranno legate a nuove meccaniche. Innanzi tutto i riflettori: un mostro che si può permettere di stare sotto ai riflettori dei media guadagna punti perché diventa sempre più famoso. Ci sono poi le facce collegate alla guardia nazionale, che si troverà in gioco sotto forma di segnalini. I mostri possono distruggere edifici (i segnalini) per guadagnare energia, punti vita o altro, ma facendolo devono girare il segnalino e rivelare l’unità della guardia nazionale appostata nell’area. La guardia può attaccare il mostro, ed a seconda di alcuni risultati dei dadi può attaccare tutti i mostri sul tabellone, o solo quello nell’area interessata dal tiro di dadi. Insomma, un’esperienza nuova per un gioco che ha avuto già tanto successo e che sicuramente continuerà a divertire.

Tra le novità che campeggiavano sui tavoli Iello non mancava il famoso Zombie 15, ma a questo titolo in particolare dedicheremo presto un approfondimento, anche considerando l’interesse che ha destato con tutti i suoi componenti  schierati (almeno quelli finanziati fino ad ora).
Per tutti i giochi che vi abbiamo elencato in questa preview, Iello sta prendendo accordi con gli editori nostrani. Quando siamo partiti da Norimberga Piña Pirata risultava già avviato ad una localizzazione, e onestamente crediamo che anche gli altri titoli lo seguiranno presto.

Le foto dei giochi utilizzate in questo articolo e molte altre sono disponibili nelle gallerie fotografiche che abbiamo pubblicato dalla fiera:
– Piña Pirata
– Shinobi Wat-aah!
– Guardians’ Chronicles

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