giovedì 25 Aprile 2024

Origin – L’alba dell’umanità sui nostri tavoli da gioco

È di  poco tempo fa la notizia che probabilmente molte specie di uomini primitivi in realtà sono state identificate male e quindi sarebbero rappresentanti di una sola specie. Chi si occupa di paleontologia non si meraviglierà a leggere questa notizia, ma casualmente i media si occupano dell'umanità proprio quando sta per arrivare nei negozi un gioco sullo stesso argomento. Stiamo parlando di Origin, ideato da Andrea Mainini, noto al grande pubblico per diversi giochi tra cui l'imminente Sails of Glory; un autore, Andrea, che è in grado di lavorare su tipi di giochi molto diversi, dall'astratto all'ambientato – e che è molto orientato verso gli editori esteri più che nostrani, tanto è vero che questo titolo esce per la Matagot francese, e le regole e le carte sono in 4 lingue tra cui manca l'italiano. Il gioco ha fatto una sua prima apparizione alla scorsa fiera di Essen in una prima tiratura di lancio, la distribuzione ufficiale è appena iniziata.
Origin è un gioco per 2-4 persone, della durata media di circa 45 minuti, il cui scopo consiste nell'accumulare il maggior numero di punti tramite diverse attività, come completare obiettivi, cacciare, attraversare gli stretti e colonizzare territori.

Origin è un gioco che cerca di ripercorrere l'alba degli umani, partendo proprio da quella che i paleoantropologi riconoscono come la "culla dell'uomo", cioè l'Africa orientale; i giocatori dovranno colonizzare il resto del pianeta, nel contempo facendo evolvere fisicamente e culturalmente le proprie popolazioni. Un progetto decisamente ambizioso e supportato da un regolamento solido ed interessante. I componenti li abbiamo potuti vedere durante la scorsa fiera di Essen, il materiale sembra di ottima qualità, ed è costituito da diverse pedine in legno di tre colori (marrone, bianco e nero) e di tre diverse altezze e spessori (il colore e le dimensioni hanno il loro perché nel gioco), oltre a tre mazzi di carte (ricompense, permanenti, ed obiettivi), dei tasselli in cartoncino (innovazioni), diversi segnalini, dei dadi personalizzati, 4 set di villaggi in 4 colori diversi, ed un tabellone che rappresenta i continenti del pianeta, divisi in aree di diverso colore.

Le regole sono disponibili online, e va menzionato che il gioco ha due set di regole: quelle standard e quelle junior, per un gioco più semplice adatto ai più piccoli o a giocatori meno assidui.
Una volta posizionati i pezzi e preparata la mappa, dividendo le carte e piazzando le prime tessere innovazioni, la partita può iniziare, piazzando una pedina "magra" in Africa. Le pedine in questo gioco si muovono e "attaccano" in base alle dimensioni.
Ciascun giocatore sceglie un colore e riceve nove villaggi del proprio colore, ed è importante puntualizzare che i colori delle pedine sono indipendenti dai colori dei giocatori. Oltre ai villaggi, ciascun giocatore riceve anche una carta obiettivo; le altre carte e gli altri componenti vengono posizionati di fianco al tabellone.

Durante il proprio turno, un giocatore deve scegliere una di queste tre azioni:
– Evoluzione
– Migrazione
– Scambio

Evoluzione significa che un giocatore può piazzare adiacente ad una pedina sulla mappa un'altra pedina: quest'ultima deve essere o uguale a quella già sulla mappa, oppure di colore o dimensioni diverse purché varino di un solo grado da quelle della pedina "originale". Insieme alla pedina, il giocatore posiziona un villaggio del proprio colore.

Migrazione significa che il giocatore muove una pedina ed il relativo villaggio verso una casella vuota. La distanza massima che la pedina può coprire dipende dalle dimensioni della pedina stessa.

Scambio invece è come la migrazione, solo che la casella di destinazione contiene una pedina di dimensioni inferiori che viene piazzata nella casella di partenza.

Alla fine del turno, il giocatore raccoglie le ricompense che derivano dalla sua azione (che possono essere carte, innovazioni, o segnalini). Le ricompense dipendono dal colore del territorio di destinazione, o anche dal fatto di costruire due villaggi su entrambi i lati di uno stretto (gli stretti costituiscono un bell'esempio di ponte filtrante nelle migrazioni delle specie animali, inclusa la nostra). Le carte e i segnalini possono essere usati in modi diversi, dal fare punti all'ottenere azioni speciali.

La partita termina quando uno degli elementi del gioco (p.es. uno dei mazzi di carte) si esaurisce, o quando tutti i giocatori hanno esaurito i loro villaggi. A questo punto inizia un ultimo turno di gioco, e poi si contano i punti (in base a obiettivi, carte, e segnalini), e chi ha più punti è il vincitore.

Insomma pochissime regole che danno origine, se possiamo indulgere in un gioco di parole, ad un prodotto ludico che sembra decisamente aperto a diverse strategie per ottenere la vittoria finale. L'ambientazione la si sente, anche se può non sembrare da una prima lettura delle regole, l’importanza delle dimensioni e colore delle pedine e dei punti dati anche per l'attraversamento degli stretti sembrano usciti direttamente da un testo di paleoantropologia.
Le prime (poche) impressioni condivise da chi si è accaparrato Origin ad Essen sono perlopiù positive, confidiamo di poterlo provare presto e, perché no, di sperare in una localizzazione nella nostra lingua prima o poi.

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