giovedì 28 Marzo 2024

Siamo tutti Space Marine – solidarietà online a uno scrittore di fantascienza

Se in questi giorni state assistendo sui social network all'ammissione di diverse persone di essere degli Space Marine vuol dire che probabilmente stanno dimostrando la loro solidarietà alla scrittrice M.C.A. Hogarth, colpevole di aver pubblicato in maniera autonoma su Amazon un romanzo intitolato "Spots the Space Marine". Il noto negozio online è stato contattato lo scorso dicembre dal leader mondiale del wargame in miniatura Games Workshop, la quale sostiene che Hogarth ha sfruttato illegalmente il termine "Space Marine" (marine dello spazio) che è un marchio registrato appunto della Games Workshop, riferito ai protagonisti del suo universo fantascientifico Warhammer 40k. La vendita del libro è stata bloccata e per quanto la scrittrice abbia seri dubbi che si possa registrare come marchio un termine ben più vecchio dell'azienda di Nottingham, confessa sul suo blog di non potersi permettere i costi richiesti dalla causa che dovrebbe sostenere per dimostrarlo.
Nel frattempo però non è mancato il supporto di colleghi scrittori, personalità del mondo ludico e appassionati che, come capita in occasione di questi fenomeni, hanno dato vita a aggiornamenti di massa di status, hashtag a tema, immagini satiriche e cosi via.
Tra le tante proteste dei fan, sicuramente spicca l'editoriale del numero 5 di White Dwarf del febbraio 1978 (pubblicato da Games Workshop), che criticava apertamente l'eccessiva rigidità nell'applicazione dei copyright sui tavoli da wargame.
[n.d.r. modificato, ci scusiamo per l'errore, inizialmente a causa di un malinteso abbiamo indicato al maschile M.C.A. Hogarth  nell'articolo]

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