venerdì 19 Aprile 2024

Goa – Una Nuova Spedizione

Quest’anno la giuria del premio Best of Show di Lucca Games ha deciso di assegnare un singolare Side Award chiamato “Meglio tardi che mai”.

Il gioco che lo ha meritato è stato Goa di Rüdiger Dorne la motivazione del premio dice tutto:“per averlo tradotto, perché era assurdo che nessuno lo avesse ancora fatto”!

Goa è infatti un piccolo classico che dal 2004 si mantiene tra le posizioni apicali della classifica di BoardGameGeek. E fortunatamente per noi, Asterion Press (paradossalmente più giovane come editore dello stesso Goa) ha deciso di sfidare i pregiudizi sull'età e ha portato anche in italiano questo classico sui tavoli.

Ma la domanda è sempre la stessa: un gioco è un classico perché è bello o è bello perché è un classico?!? Scopriamo insieme la risposta.

  • Titolo: Goa – Una Nuova Spedizione
  • Autore: Rüdiger Dorn
  • Editore: Asterion Press
  • Genere: Espansione Economica
  • Numero Giocatori: 2-4
  • Durata: 90 min.
  • Dipendenza dalla lingua: bassa
  • Illustratori: Oliver Freudenreich

Per cominciare, precisiamo a quei pochi che non conoscono Goa che l’omonimo genere di trance music in voga una ventina di anni fa qui non c’entra nulla! L’ambientazione di Goa risale alla fine del 1400 quando Vasco De Gama fu il primo europeo a tracciare una rotta marittima per l’India. Il navigatore portoghese aveva così offerto al suo paese una grande opportunità per affrancarsi dal monopolio del commercio delle spezie, fino ad allora detenuto dalle Repubbliche Marinare.
Grazie alla sua potenza navale, il Portogallo riuscì presto a controllare completamente il traffico delle spezie nell’oceano indiano, partendo dalla conquista e colonizzazione della ricca isola di Goa.
I giocatori (da 2 a 4) vestono i panni di mercanti portoghesi di spezie dediti a espandere i propri affari attraverso il potenziamento dei loro cantieri navali, la creazione di piantagioni per intensificare i raccolti delle spezie, la riscossione delle tassazioni locali, l’organizzazione di spedizioni e la fondazione di nuove colonie.

Ma va subito precisato che Goa è un vero e proprio archetipo di german game, quindi l’ambientazione è del tutto ininfluente e svincolata dalle meccaniche e dalla dinamica generale del gioco.
Non che questo debba essere considerato necessariamente un male, ma se siete degli strenui assertori della superiorità della filosofia ameritrash… beh, siete stati avvertiti!

  

Ah… i colori, gli aromi, i sapori delle spezie!
Coerente con la sua impostazione di base, in Goa anche i componenti di gioco sono del tutto astratti, sebbene di ottima qualità. Illustrazioni e grafica sono sicuramente ben tematizzati ma non vi aspettate di vedere nel tabellone o nelle schede di gioco elementi visivi fortemente rappresentativi del commercio delle spezie dai lidi indiani alle coste portoghesi.
Il tabellone centrale si presenta come una scacchiera di 5 per 5 caselle, su cui vengono disposte casualmente 25 tessere d’asta (in realtà sono 29 ma a ogni partita se ne tolgono 4 per rendere sempre varia la composizione).
Ogni giocatore riceve due plance: una delle piantagioni/colonie e l’altra dello sviluppo.
Varie carte rappresentano i ducati, i coloni, le navi, gli indicatori di azioni extra; in pratica sono solo dei segnalini… e il fatto che vengono rappresentati tutti con delle carte non facilita né l’immedesimazione nell’ambientazione né la loro riconoscibilità funzionale (in questo senso sarebbe stato meglio usare dei segnalini illustrati in cartone sagomato).
Un altro mazzo è quello delle carte spedizioni, che riportano tre informazioni:

–         un potere (bonus o potenziamento) da utilizzare durante le azioni
–         il numero di coloni disponibili per la fondazione di una colonia
–         un simbolo (animale e isola) da usare per creare serie omogenee che permetteranno di incrementare il punteggio finale

Infine ci sono le spezie (gli elementi di gioco più accattivanti), rappresentate da segnalini in legno sagomati a sacchetto in cinque colori diversi, uno per ogni tipo di spezia (zenzero, pepe, noce moscata, cannella e chiodi di garofano). Un foglio di adesivi permette di rivestire i segnalini con le illustrazioni delle spezie… e anche qui il regolamento sembra privilegiare l’astrazione del gioco recitando “potete decorare i sacchi di spezie con l’adesivo corrispondente”.
Altro che potete, dovete assolutamente farlo, tanto gradevole è il risultato finale! Ma un consiglio: nel posizionare gli adesivi fate attenzione perché le sagome dei sacchetti sono asimmetriche e quindi gli adesivi sono forniti in versione distinta per il fronte e il retro.

Molto apprezzato l’interno della scatola, in materiale termoformato, che accoglie comodamente e ordinatamente tutti i componenti di gioco (e si… anche le cartine, qualora siano state imbustate!).

Quante cose da fare sulla rotta delle spezie
Una partita a Goa è suddivisa in due fasi, che utilizzano set di tessere d’asta diverse (sono forniti due mazzetti di 29 tessere l’uno, contraddistinti nel dorso dalle lettere A e B).
Ogni fase si articola in quattro round, ognuno composto da un giro di aste e dall’esecuzione delle azioni dei giocatori.
All’inizio della prima fase, dopo aver distribuito le 25 tessere A sul tabellone delle aste, si determina chi inizia. Costui (o costei) deve porre la bandiera primo giocatore a fianco di una tessera d’asta di sua scelta. Il giocatore alla sua sinistra prende tra i segnalini numerati del suo colore quello con il 2 e lo posiziona su una tessera d’asta che sia ortogonalmente o diagonalmente adiacente alla bandiera.
Il terzo giocatore posiziona il suo segnalino 3 su una tessera d’asta adiacente alla prima, e così via fino a tornare al primo giocatore che porrà anche lui l’ultimo segnalino numerato del suo colore sull’ultima tessera d’asta che completerà la sequenza.
Le aste si risolvono quindi secondo l’ordine numerico, con il giocatore corrispondente al colore del segnalino numerato che riveste il ruolo del banditore. Inizia sempre il giro d’aste il primo giocatore che mette all’asta la bandiera.
Il giocatore a sinistra del banditore fa la sua offerta (non sono ammessi rilanci), il successivo se vuole la supera fino ad arrivare al banditore che può accettare l’offerta più alta (e quindi incassare i soldi personalmente) o decidere di acquistare la tessera (o la bandiera primo giocatore) pagando alla banca una somma pari all’offerta più alta meno un ducato.
Il giro si completa con l’ultima tessera d’asta, della quale è banditore il primo giocatore.
Risulta quindi evidente quanto il ruolo di primo giocatore sia particolarmente interessante, e non solo perché riveste per due volte il ruolo di banditore (per l’asta della bandiera e per l’asta dell’ultima tessera del giro); infatti chi acquista la bandiera riceve anche una carta azione extra (che vedremo più avanti).
In funzione del tipo, le tessere d’asta offrono diverse opportunità: costruire piantagioni (indispensabili per raccogliere le spezie), ricevere punti vittoria o attivare alcuni bonus (per esempio: effettuare scambi con tessere del tabellone, avere raccolti extra, usare un progresso avversario, ecc.)

Il meccanismo delle aste in Goa è veramente bello: è sofisticato ed elegante ma al contempo è semplice e veloce da praticare. La scelta delle tessere durante il posizionamento dei segnalini è proprio uno degli elementi alla base della costruzione della propria strategia di gioco, oltre a rappresentare anche un utile strumento per ostacolare quella altrui.

Nella costruzione delle piantagioni va tenuto conto dei limiti della propria plancia, che può ospitare solo quattro piantagioni (per posizionarne una ulteriore se ne deve sacrificare una presente).

La seconda parte del round è quella delle azioni. Ogni giocatore ne ha tre ma partendo dal primo giocatore tutti devono completare la prima, per poi fare il giro della seconda e quindi della terza.
Se poi qualcuno ha delle carte azione extra e le vuole giocare (si può portare al round successivo una sola azione extra) si continua a rispettare la sequenza.
Le sei azioni possibili, scelte liberamente da ogni giocatore (e anche ripetute nel corso dello stesso round), si basano sulla plancia sviluppo. Questa è organizzata su cinque colonne, ognuna relativa a un tipo di azione. Le colonne, che assumono valori crescenti in funzione del livello di progresso conseguito, si riferiscono a:

costruire navi (prendere carte nave in base al valore della posizione attuale nella colonna)
raccogliere spezie (piazzare nelle proprie piantagioni il quantitativo di spezie indicato)
riscuotere tasse (prendere i ducati indicati dal progresso raggiunto)
organizzare spedizioni (pescare le carte spedizione indicate rispettando il numero massimo della propria mano, anche questo determinato dal livello di progresso)
tentare di fondare una colonia (cercare di raggiungere il numero di coloni richiesto dalla colonia scelta sommando il valore del livello di progresso della colonna con il numero di coloni ottenuto scoprendo le prime due carte del mazzo spedizioni, eventualmente aggiungendo eventuali carte colono che si hanno in mano).

La sesta azione riguarda il progresso su una colonna della propria plancia sviluppo. Per conseguire questo risultato bisogna spendere dalle proprie piantagioni le spezie indicate tra il livello attuale e il successivo, accompagnandole da altrettante carte nave. In mancanza delle risorse richieste, l’avanzamento non è possibile.
Va precisato che la plancia delle piantagioni/colonie presenta quattro alloggiamenti per le piantagioni e quattro per le colonie. Le piantagioni si acquistano con l’aste, le colonie si fondano come abbiamo visto, e forniscono punti a fine partita. Ognuna offre spazi necessari a piazzare e rendere disponibili le spezie indicate, una volta raccolte.
Le carte spedizione, se giocate, offrono bonus e potenziamenti, ma possono essere usate anche per “pescare coloni” nel tentativo di fondare una colonia o possono essere tenute in mano (nel rispetto dei limiti indicati dal livello di sviluppo) per creare dei set di simboli uguali che offriranno ulteriori punteggi a fine partita.

Si procede così fino al termine del quarto round della prima fase. Quindi si tolgono le eventuali tessere asta rimaste sul tabellone e si sostituiscono con il set della fase B. La composizione di questo set varia da quello della fase precedente; le nuove piantagioni sono più rare ma più grandi, i bonus permanenti sono sostituiti da tessere a uso unico particolarmente potenti e nuove tessere viola forniscono ulteriori punti vittoria.
Terminato anche il quarto round della seconda fase, si calcola il punteggio (sommando i valori dei progressi sulla pancia sviluppo con quelli delle colonie fondate, dei set di simboli delle carte spedizione, di alcune tessere bonus e si assegnano tre punti al giocatore con più ducati).

Per quanti dovessero aver giocato la precedente edizione, può essere utile sapere che il regolamento di questa nuova versione di Goa presenta diverse piccole differenze con quella originale, alcune delle quali particolarmente significative, tra cui:

–         il banditore può aggiudicarsi la tessera che ha messo all’asta pagando un ducato in meno dell’offerta più alta (prima doveva superarla di almeno un ducato); diventa così più importate l’azione “riscuotere le tasse” perché è più frequente che il banditore paghi la sua tessera alla banca facendo uscire dei ducati dal mercato interno tra i giocatori;
–         la tessera d’asta dei ducati ora ne fornisce 3 a ogni round (invece di 4)
–         sono stati resi un poco più disponibili i coloni, sia nelle carte (le tre carte spedizione da 1 colono sono state portate a 2 coloni), sia nella colonna del progresso (la terza riga ora fornisce 4 coloni invece di 3)
–         le carte spedizione che permettono di acquistare un avanzamento di progresso sono diventate un bonus, che può essere giocato in aggiunta a una azione (mentre prima erano una modifica di una azione)

Ulteriore novità di questa edizione è la presenza della variante abbondanza, che prevede nuove tessere bonus da porre sul tabellone sotto le quattro tessere d’asta in posizioni angolari, rendendole così particolarmente potenti e appetibili.
Infine, sono state aggiunte quattro tessere round e relativi segnalini azione che rendono più semplice la corretta gestione dello sviluppo delle fasi di gioco.

Ma com’è commerciare in spezie?
Quello che dalla descrizione può sembrare complesso e articolato, si rivela già dopo il primo giro di azioni molto semplice e immediato.
Questo anche grazie ai materiali del gioco che, pur concedendo poco alle suggestioni dell’ambientazione, risultano comprensibili e di valido supporto ai giocatori. Inoltre un ottimo manuale, chiaro e ben tradotto, ricco di esempi, contribuisce a ridurre ulteriormente la soglia di ingresso a questo interessante gioco (sebbene una piccola scheda riassuntiva, con almeno i valori dei punteggi finali avrebbe aiutato nelle prime partite).
L’unico aspetto che può generare qualche piccola difficoltà iniziale è la totale estraneità delle azioni rispetto al contesto dell’ambientazione. Succede così che il primo approccio possa rivelarsi poco pratico per la difficoltà di crearsi un quadro di analogie che dia un significato concreto alle azioni che si possono compiere.
La vera sfida che Goa offre è data dalla varietà delle scelte che si è chiamati a compiere. In ogni momento del round ci sono decisioni da prendere, dalla scelta delle tessere da porre all’asta alle offerte da fare per aggiudicarsele (o per ridurre il capitale del banditore), dai progressi su cui investire alle risorse da acquisire.
Le strategie da seguire sono così ampie e diversificate che ogni partita, indipendentemente dal risultato personale conseguito, termina con l’impulso a giocarne un'altra per tentare una nuova strada verso la vittoria.

Ti piacciono le spezie?
Pur conoscendolo di fama, devo confessare che non avevo mai giocato a Goa prima. La lettura del regolamento si è rivelata comunque agevole e immediata, al punto da farmi risultate incomprensibile la quantità di richieste di chiarimento alle regole che sono presenti sulla rete.
La grafica e le illustrazioni sono entrambe di ottimo livello ma l’effetto di insieme che ne deriva risulta assai old fashion. Questo sicuramente è un aspetto che non facilita l’approccio iniziale a questo bel gioco.
Dell’altro aspetto poco accattivante di Goa, cioè del suo essere incentrato su meccanismi astratti e poco contestualizzati con l’ambientazione, già si è detto a sufficienza.
Ma l’impressione finale che si ha è quella di trovarsi davanti a un titolo di alta qualità, che merita tutta la considerazione che suscita ormai da anni tra i gamer di tutto il mondo (e che per contro qui da noi ha ancora parecchi margini di crescita).

I meccanismi proposti sono tutti molto eleganti e ben bilanciati, dal sistema delle aste (tra i migliori presenti in un gioco) a quello del progresso nelle varie azioni, Goa rappresenta un esempio pratico di come le buone idee non bastano ma devono essere ben combinate affinché un buon gioco diventi un gran gioco.

Un altro punto di forza di Goa è nella sua rigiocabilità. L’infinito numero di configurazioni che può assumere il tabellone delle aste grazie alla ricombinazione delle posizioni delle tessere permette di confrontarsi sempre con nuove possibilità; l’ampia varietà di strade da intraprendere nella fase delle azioni consente di applicare strategie sempre diverse, spesso variandole con la massima flessibilità per rispondere alle scelte adottate dagli avversari.

Con una buona scalabilità da 4 a 2 giocatori e con una durata effettiva non superiore ai 90 minuti, Goa è un must have per tutti gli appassionati di german game, mentre per tutti gli altri… rappresenta comunque un’ottima occasione per fare un’eccezione!

Pro:
Offre un approccio semplice e rapido
È profondo e articolato
I meccanismi sono eleganti e ben amalgamati

Contro:
Il grado di astrazione elevato può non piacere a tutti
La grafica vecchio stile può risultare poco accattivante

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