giovedì 18 Aprile 2024

[PLAY 2012] Gnominia – il deckbuilding incontra il piazzamento di dadi

Durante questa Play 2012 abbiamo avuto l’occasione di provare la prossima creatura di Stefano Castelli (autore tra le altre cose del simpatico Turandot e su queste pagine della striscia Giocomics), dal titolo provvisorio di Gnominia. Si tratta di un gioco stile deckbuilding, per 1-4 giocatori (sì, è giocabile anche in solitario) ambientato in un mondo fantasy popolato da gnomi, i quali si dilettano ora a fare i mercanti ora i soldati. Nel gioco, lo scopo è quello di raggiungere un determinato numero di punti vittoria, che possono essere ottenuti in vari modi…

Il gioco è previsto in uscita prima della fine del 2012, per l’Asterion Press. Non abbiamo avuto la possibilità di vedere il layout grafico, ma pur senza le immagini, il gioco è stato immediatamente coinvolgente ed interessante, quindi andiamo a vedere un po’ di particolari in proposito.
Il contenuto della confezione definitiva dovrebbe includere: 4 plance per i giocatori, una plancia generale, un mazzo di carte, dei dadi (almeno tre per giocatore più un dado a 4 facce), e diversi segnalini. Le plance per i giocatori rappresentano una sorta di “villaggio”, in cui ci sono spazi per costruire diversi edifici; la parte centrale di queste plance riporta tre edifici “base” (due che forniscono soldi e uno spade), sotto i quali ci sono dei valori numerici (1/2,3/4,/5/6) che vengono usati per definire quale edificio viene attivato. La plancia generale è a doppia faccia, e riporta il segnapunti ed una ruota con vari simboli, detta Ruota del Fato. Le due facce della plancia sono definite “ad alta interazione” ed “a bassa interazione”, a seconda che si voglia un gioco più “in solitario” o un’interazione maggiore tra i giocatori. Le carte sono di diversi tipi: edificio, personaggio, incantesimi, missioni, gilde, e carte extra (che sono degli edifici speciali).

La preparazione dura davvero pochissimo, intorno ai 20-30 secondi (a meno che non si vogliano fare le cose con molta calma), e consiste nel piazzare le carte iniziali, un po’ come in qualsiasi deckbuilding. Il setup delle carte iniziali può essere variato, ma in generale comprende due tipi base di personaggi (mercanti e soldati), e due o tre tipi di edifici iniziali, più due missioni “base”, che permettono di accumulare punti vittoria sin dall’inizio della partita.

All’inizio della partita si pescano 4 carte che vengono piazzate scoperte sul tavolo. Al proprio turno, un giocatore tira i suoi tre dadi e li colloca in base ai risultati, attivando gli edifici corrispondenti al tiro. Gli edifici base, come detto, forniscono solo monete e spade, quindi all’inizio è possibile completare una missione base (da 1 punto vittoria), usando le spade, oppure acquistare altre carte, che sono quelle che realmente potenziano il villaggio del giocatore. Dal secondo turno in poi, il giocatore tira anche il d4, e sposta un segnalino sulla Ruota del Fato. Questo spostamento fornisce un determinato tipo di bonus o un’azione extra al giocatore.

I tipi di carte sono vari: ci sono le missioni, che forniscono punti vittoria e vanno completate usualmente sacrificando uno o due tipi di risorse (monete, spade e magia); ci sono poi diversi tipi di edifici (base, avanzati, extra e gilde), che permettono ai giocatori di ottenere più risorse di un tipo oppure diverse risorse, o addirittura abilità extra (per esempio la taverna permette di pescare un personaggio per ogni dado che l’attiva). Ci sono poi i personaggi (soldati, mercanti, maghi, assassini, etc.), che usualmente forniscono risorse temporanee – cioè vengono usati una sola volta e poi scartati. Infine ci sono gli incantesimi, che vengono attivati con la magia ed hanno effetti utili per sé o dannosi per gli avversari.

La Ruota del Fato è un altro interessante meccanismo del gioco, e permette di ottenere risorse o azioni extra, tra cui la possibilità di attaccare gli avversari in un duello di magia o di forza. I duelli forniscono ulteriori punti vittoria per ogni avversario sconfitto, ma possono essere pericolosi per chi li inizia, dato che una sconfitta regala punti all’avversario vincitore.

Il gioco è piuttosto rapido ma estremamente interessante e pieno di opzioni tattiche diverse; a seconda di come si decide di sviluppare il proprio villaggio cambia l’esigenza delle risorse. Non solo, ma la strategia di gioco deve essere sempre adattabile e diversa, anche grazie ai diversi setup possibili, ed inoltre abbiamo riscontrato quanto sia serrata la lotta per i punti. Le partite finiscono con divari minimi e sono combattute davvero fino alla fine.

Pur non avendo potuto vedere il layout grafico definitivo, possiamo anche menzionare con piacere il fatto che il gioco sembra essere indipendente dalla lingua e quindi adatto al mercato non solo italiano ma anche a quello estero.

In conclusione, questo Gnominia sembrerebbe essere davvero  un gioco in grado di interessare gli appassionati di diversi generi. Certo, tra carte e dadi il fattore aleatorio è presente, ma va detto che in genere chi gioca a deckbuilding o ama piazzare dadi non si preoccupa certo di queste sciocchezze. Inoltre seppur il fattore aleatorio sia lì in agguato, i meccanismi di gioco lo temperano moltissimo, e quindi è piuttosto difficile avere un tiro del tutto inutilizzabile o una situazione non sfruttabile, quindi alla fine il gioco è ben bilanciato senza tuttavia diventare lungo o macchinoso come un German. Attendiamo naturalmente la versione definitiva (e siamo piuttosto curiosi sull’aspetto grafico), ma le meccaniche sono più che promettenti e ci aspettiamo un buon successo per questo nuovo gioco italiano.

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