giovedì 25 Aprile 2024

The Eye of the Judgment – finalmente si

Se siete cresciuti con Magic, se vi catturava l’interattività di Yu-Gi-Oh (il cartone animato), se avete ammirato Dream Blade, allora Eye of the Judgment è il vostro titolo.
A patto che abbiate una PS3, un centinaio d’euro per Natale, e la pazienza di seguire un collezionabile di carte (sì UN’ALTRO collezionabile di carte!).


 


 


Perché dovreste rinunciare ai vostri mazzetti di Magic vi starete chiedendo, beh il primo motivo che mi viene in mente è che il vostro Shivan Dragon per quanto possiate amarlo non vi salirà sul palmo della mano, e non tenterà di mordervi il dito se lo stuzzicate! Esatto, se avete visto il cartone animato si Yu-Gi-Oh avete idea di cosa stia parlando: mettete la carta sulla plancia di gioco e sullo schermo BLAM! l’evocazione prende vita in una ammirevole grafica 3D, interagendo con la mano che curiosamente passerete tra la carta e la videocamera che la riprende vedrete l’animazione reagire alle vostre stimolazioni con varie contorsioni degne della creatura evocata, senza togliere che un attimo dopo questa stessa sia pronta a divorare le orecchie dell’elfetto di turno evocato dallo sprovveduto avversario, che sia la PS3 stessa, il vostro amico di fronte a voi, o un qualsiasi avversario on-line.
E se i cartoni animati non vi hanno del tutto soddisfatto potete lasciare la PS3 a battersi mortalmente contro se stessa per il vostro sadico diletto.



Scopo del gioco
(a parte ammirare le animazioni e picchiare come un fabbro secondo il vecchio stile) è occupare con proprie creature 5 dei nove territori di cui si compone il campo da gioco. I territori sono di 5 tipi differenti e conferiscono bonus o malus alle creature delle rispettive tipologie (fuoco, acqua, deserto, foresta, meccanica). Per farlo potrete usare il mana a vostra disposizione al fine di evocare creature, farle agire, o influenzare il campo con incantesimi diretti (allora vedrete la vostra figura di mago apparire sullo schermo e mettere bocca in prima persona!). Pescherete una carta all’inizio di ogni vostro turno e riceverete di base due mana, più uno per ogni creatura distruttavi nel turno precedente, e buona fortuna, e strategia.


Le creature non si sovrappongono mai, ed attaccano secondo lo schema proprio indicato sulla carta stessa. Né si muovono una volta piazzate, salvo eccezioni, quindi potremmo parlare quasi di gioco di piazzamento, in bello stile.


Le creature in pieno stile Magic si distinguono per caratteristiche ed abilità speciali. Le caratteristiche sono fondamentalmente 4: il costo di evocazione, il costo di attivazione (le creature si attivano automaticamente all’evocazione, ma nei turni successivi dovrete pagare per farle agire), i punti vita e i danni che infliggono. A queste si aggiungono la natura della creatura (corrispondente ad uno dei territori del campo di battaglia, +2 punti vita se giocata sul proprio territorio, -2 se su quello opposto), e gli schemi di attacco e difesa (alcune creature ad esempio attaccano diagonalmente, o su più territori contemporaneamente, e contrattaccano, schivano o hanno punti ciechi differenti tra loro).



Il pacchetto base comprende oltre al gioco la plancia di 9 caselle, la videocamera, 30 carte precostituite ed un booster di 8 carte casuali, più una carta azione per attivare le creature già in terra o per selezionare un bersaglio specifico.


30 è il numero di carte necessarie per formare il mazzo di un giocatore, ne più ne meno, poiché il programma ve le conterà, una per una!


Nota di colore, in cima ed in fondo ad ogni carta ci sono i codici di lettura per la videocamera, codici… runici! Ebbene sì, invece del solito codice a barre, o della banda magnetica nera ed incognita, avrete un bel tot di rune visibili in controluce sullo sfondo nero.


Abbiamo provato il gioco per voi ad Essen, agevolmente illustratoci con limpida semplicità strategica dalla teutonissima signorina Ezgi, dimostratrice ufficiale, e ci è apparso decisamente entusiasmante, e non solo per la novità, ma per la meccanica imbarazzantemente semplice che lascia tutto l’impegno alla costituzione strategica del mazzo e dei posizionamenti. Andando oltre il sensazionalismo infantile da “oddio l’ho sempre sognato” (che comunque custodiamo gelosamente!) è da evidenziare la rapidità dei caricamenti tale da non rendere troppo lunghe e noiose le situazioni già evidenti a giocatori esperti e l’intelligenza del game design (che mostra evidenti gli insegnamenti di Magic e DreamBlade), in grado di risolvere ogni difficoltà ai giocatori, lasciandoli impegnati solo a giocare.


Ovviamente per questo genere di gioco la collezionabilità è limite e linfa vitale, sono già più di 100 le carte della prima collezione, ma presto i giocatori le conosceranno tutte, ne avranno testato l’utilità e le combinazioni, e ci sarà bisogno di nuove creature e nuove animazioni… più sensazionali.

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