martedì 19 Marzo 2024

Gli eventi diventano virtuali per resistere alla pandemia

Quello che stiamo vivendo è uno dei momenti più difficili del nostro tempo. L'arrivo di una pandemia globale, non è un'evenienza che – per fortuna – si vive molto spesso, ma purtroppo, vuoi per la sua improvvisa escalation, vuoi per la serietà delle conseguenze cliniche che ha mostrato, ha costretto quasi tutto il mondo a doverci necessariamente fare i conti.
Passata però la fase più critica, per ogni paese arriva il momento di risvegliarsi da questo stato di clausura forzata, e di stringere i denti per ripartire.

Tuttavia ripartire non vuol dire riprendere da dove tutto era stato "messo in pausa"; no, non è ancora il tempo per la “normalità”, almeno non per come la conoscevamo; c’è perfino il rischio che non lo sarà più. Adesso è necessario ripensarla questa normalità, cioè fare in modo che qualunque elemento che contribuisce alla nostra routine si evolva e assuma nuovi connotati, tali da renderlo sicuro, ripetibile e sostenibile.

Com'è ovvio che sia, il mondo ludico non può sottrarsi a queste riflessioni e uno degli aspetti che più hanno risentito dell'improvviso scossone che la natura ci ha assestato, è quello delle convention. I fitti assembramenti di appassionati che costituiscono una delle caratteristiche primarie di tali eventi, sono infatti una delle condizioni più rischiose allo stato attuale, pertanto in alcuni casi (ad esempio quelli legati a Warhammer) si è deciso di annullarli, altri (come PLAY), hanno tentato la strada della ripianificazione, mentre per altri ancora (come Essen Spiel e Lucca Comics & Games) si continua a sperare in un possibile svolgimento come da programma.

C'è però anche chi ha scelto di scommettere sulla tecnologia e di provare a virtualizzare l'esperienza "da fiera" fruendo di piattaforme di comunicazione, videoconferenza e content management che stanno vivendo, gioco forza, una vera e propria "età dell'oro" e che stanno generando una pletora di nuove startup.
In vari settori, non solo quello ludico, si sta già percorrendo con convinzione questa strada e gli studi che sono stati condotti su molti eventi virtuali già svolti, stanno portando alla luce numerosi punti a favore di questa scelta. Le conferenze sono più facilmente moderabili, la partecipazione è più facile, l'accessibilità cresce sensibilmente così come la sostenibilità ambientale (basti pensare ai soli spostamenti che ci si risparmia per presenziare a un evento internazionale).
Anche nell'ambito ludico qualcuno ha scelto di provarci, e comincia già a esserci un bel numero di eventi che si stanno spostando online o che vengono creati nativamente digitali.

Quest'ultimo è il caso della World Boardgame Con, svoltasi lo scorso 25 e 26 Aprile, con l'obiettivo di unire la community mondiale di giocatori in sofferenza per il lockdown. Ma ben altri nomi stanno per fare il loro ingresso tra le fitte trame della rete. Tra pochissimo infatti (per la precisione dal 16 al 18 Maggio), CMoN traslocherà su Facebook il suo CMoN Expo (che diventa CMoN Virtual Expo), provando a offrire il suo programma di panel, annunci e anteprime direttamente tra le pagine del social network. Stesso dicasi per lo UK Game Expo in programma dal 21 al 23 Agosto la BGG.CON(line) che dal 20 al 21 maggio si terrà su Twitch in una due giorni di esposizione virtuale con interviste a moltissimi editori (oltre che con una tavola rotonda insieme ai giurati dello Spiel des Jahres che avrà da poco annunciato i finalisti), cui farà eco la Virtual BGG.Spring con i sui numerosi tavoli da gioco (ovviamente virtuali). Una scelta più articolata la fa invece Origin Online che, dal 19 al 21 Giugno, tenterà di offrire un'esperienza a tutto tondo tra tavoli da gioco virtuali, acquisti online, seminari e addirittura una Origin TV, ovvero un vero network di cinque canali in live streaming, gestito in maniera professionale e che offrirà showcase, conferenze e molti contenuti interattivi.

E in Italia? Al momento è noto che il Salone del Libro di Torino sta per aprire i lavori online, ma per il resto, al momento, tutto tace. Optare per la virtualizzazione, infatti, è comunque un'operazione su cui ragionare con attenzione: nonostante i vantaggi menzionati, non è infatti banale riprodurre una customer journey adeguata a un essere sociale come quello umano.

Finora, vuoi anche per il poco tempo a disposizione per lavorare, l’attenzione dei comitati organizzatori è stata puntata molto all’intrattenimento del “visitatore” virtuale, e meno al suo coinvolgimento attivo. Uno degli ingredienti principali dell’esperienza in fiera è però la possibilità di sedersi e giocare in prima persona le novità, o comunque intrattenersi con gli altri nell’attività che più amano praticare. Dal canto loro, i gamer in questi giorni di isolamento non si sono per nulla fermati, anzi! Le piattaforme di audio e videoconferenza (Discord prima fra tutte) sono state letteralmente prese d’assalto per dar sfogo alla voglia di giocare, senza dover attendere necessariamente fiere o convention. Dunque, quello che sarebbe auspicabile da questi nuovi eventi ludici online (e fortunatamente diversi ci stanno lavorando) è la possibilità di poter accedere a un elevato numero di “tavoli virtuali” in grado di offrire un'esperienza ludica appagante, magari con qualche chicca come giochi inediti o la partecipazione alle partite dei designer, anche in contemporanea con i restanti contenuti dell'evento.

Anche l'aspetto economico va tenuto in considerazione: alcuni eventi del nostro settore generano indotti cui non è affatto semplice rinunciare, dato che spesso costituiscono la principale fetta di ricavi per molte imprese locali; per di più, il passaggio al virtuale implica comunque un discreto investimento di risorse economiche, tecniche e umane che, in alcuni casi, possono scoraggiare le realtà più piccole (come ad esempio il caso di Play Unconventionally), soprattutto in queste prime battute dove, per venire incontro allo stato di crisi economica, si sta optando principalmente per "partecipazioni" gratuite o con politiche di "pay what you want".

Insomma, come era facile aspettarsi, la virtualizzazione degli eventi è un'operazione che porta indubbi vantaggi, ma a prezzi che non ancora tutti sono disposti o in grado di sostenere, tuttavia come detto prima, il ritorno della normalità come la conoscevamo non è un'evenienza da prendere in considerazione nel breve e medio periodo, pertanto probabilmente i tanto agognati "nuovi equilibri" è probabile che passino per il giusto bilanciamento tra fisico e online.

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